La Bella e la Notte
Capitolo: 5 - Casi della vitaScegli la pagina:
...sovrastato da risate stanche, senza allegria, per il sonno che pesa sulle palpebre. E’ basso il volume, con cui suona il disco di Barry; sennò, chi darebbe sulla voce, all’omone nero, con i denti d’oro massiccio? E come può essere, che una figura del genere faccia “White”, di cognome? Scherzi del destino, io ne sapevo qualcosa; ero appena rientrato nella realtà fosca e grigia di quel mattino piovoso, da un’escursione nella follia umana. Una follia da poco, me l’ero cavata di lusso, considerato quel che si sente in giro; quando il caso decide di giocare a dadi con te, rassegnati, giocaci, e vedi come và a finire. Non c’è nient’altro da fare. Dalla soglia osservo l’aurora che sale, ed il cielo dietro i fumaioli del siderurgico che si rischiara; il Jazz Club stà per chiudere i battenti. Accendo l’ultima sigaretta, sollevo il bavero del giubbotto e me lo attacco al collo; cammino sotto i balconi per ripararmi dalla pioggia, l’ultimo tratto, che mi separa dall’auto, lo percorro a balzi, allargando al massimo consentito -dal cavallo dei pantaloni- i salti sull’asfalto lucido di pioggia. Atterro sulle punte, nel tentativo -vano- di non affondare fino alle caviglie nelle pozzanghere, in cui zampillano ... [segue »]
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