Io, il calcio, Moggi, Gaucci. Il doping e altre storie
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Questa mattina mi ha svegliato una telefonata, erano le 6,30. Per me che non vado a letto prima delle 3 del mattino è stato come un flash, ricordi di qualche anno fa. A quell'ora, anche mezz'ora prima, erano soliti chiamarmi o Moggi o Gaucci. Moggi perché l'avvocato Agnelli, a quell'ora, rompeva le palle a lui e così si instaurava una sorta di catena di Sant'Antonio. Gaucci perché non aveva orari, forse non dormiva affatto, l'ho sempre pensato. Poteva telefonarti a qualsiasi ora, sia giorno, di notte o al mattino presto.
In realtà era un presidente di calcio che mi stava offrendo di occuparmi della sua squadra. Una proposta davvero inaspettata, pensavo oramai di essermi definitivamente isolato dall'Italico mondo della pedata, (non da tutto il sistema calcio, è bene precisarlo, il lavoro è lavoro, fuori dai confini e grazie alla mia doppia nazionalità Italo/Statunitense ancora trovo stimoli ma sul calcio Italiano ho messo una sorta di pietra tombale) e, finalmente, di essermi guadagnato una sana forma di anonimato.
Evidentemente così non era eil mio nome, da qualche polveroso cassetto, ancora spuntava. Ovviamente l'ho ringraziato e ho declinato l'offerta. "Ma lei rinucia a dei bei soldi così a cuor leggero?" Mi ... [segue »]
Composto martedì 22 aprile 2014
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