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...perché mentre si pensa erroneamente di essere in un contesto sì famigliare ma non di salotto buono, di fatto, siamo stati assunti tutti, nessuno escluso per dare un contributo sociale e produttivo in cambio di un compenso economico. A volte mi sono resa conto che non tutti gli individui che operano nel contesto pubblico se ne rendono conto e qui creano i loro affari, le amicizie di comodo, le lobbie tutto questo è consolidato dall'ingresso di molti individui famigliari che subentrano per generazioni grazie alle conoscenze di cui almeno uno dei componenti si beneficia.
2. La partecipazione alla vita di gruppo è indispensabile a creare la socialità e il confronto ma non deve essere il deterrente per comportamenti che favoriscono l'abuso d'ufficio e gli affari illeciti nel contesto lavorativo.
3. Tutti i posti dell'amministrazione pubblica appartengono allo Stato che nell'identificazione dell'amministrazione è rappresentato. Per questo motivo esponiamo la bandiera) e si fa proprietario e non governatore del lavoro che in verità abbiamo per diritto successorio ed ereditario. Togliere il beneficio del lavoro diventa un atto anti – costituzionale che inficia una Missione che è superiore a quella dell'Azienda stessa ed è la seguente: La Repubblica italiana è fondata sul lavoro. Ogni disposizione che va contro questa Missione non è legale ed è una violazione dei diritti del cittadino che risiede sul suolo nazionale.
4. Ogni processo che non comporta un problema di natura esclusivamente esterna all'Azienda, anche se i compromessi sono interni è una violazione dei diritti civili del sottoposto e un'azione illegale data dalla negligenza nel rapporto professionale del capo che anziché farsi promotore di giustizia avvalla l'offesa facendo colpire il debole e crea l'ingiustizia comprovata.
Composto martedì 22 settembre 2015
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