...Spesso i tribunali servono ai delinquenti per pensare di aver pagato il conto con la giustizia e dunque ripartire ad essere se stessi. Quando non si sconta l'effettiva pena ad avere la condizione apparente che un giudice ha dato l'assoluzione e la licenza di uccidere. Tutto lecito quindi giusto per assolvere i problemi di vanità e le proprie mancanze colmate con gli abusi verso la vita e l'uomo. Esempio: diventa reato prescritto grazie ad una mazzetta data ad un avvocato della controparte, quindi il colpevole non paga l'aver inquinato un fiume che ha causato l'insorgere di gravi patologie agli abitanti vicini obbligati a berla ed ignari iniziali dell'evento doloso. I decessi non sono contemplati e i famigliari chiedono giustizia inutile. La persona forte spesso non si ferma e non si chiude nel dolore. Accoglie inizialmente la necessità che anche gli altri giudichino l'atto doloso e comprendano il dolore profondo accogliendola nel conforto dell'associazione e nel giudizio condiviso. Spesso non basta ma è un salvagente che aiuta a tirarsi su perché domani è un giorno da vivere e bisogna esserci comunque per chi resta. L'intolleranza verso la perdita subita è la componente che ottiene la nostra recriminazione e ci rende giudici ... [segue »]

Francesca Genna

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