Scritto da: Tommaso Mazzoni

Mascagni


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...Perché devo tornare a casa?
Zio brasi Non sta bene in questo momento che vi troviate qui, in piazza! Se volete essere accompagnata... Tu, Camilla, resta qui con comare Nunzia, se mai.
Zia filomena (avvicinandosi). O Gesummaria! Gesummaria!
Gnà nunzia Ma dov'è andato mio figlio?
Comare camilla (accostandosi all'orecchio di suo marito). O ch'è stato?
Zio brasi (piano). Non hai visto, sciocca, quando gli ha morsicato l'orecchio? Vuol dire, o io ammazzo voi, o voi ammazzate me.
Comare camilla o Maria Santissima del pericolo!
Gnà nunzia (sempre di più in più smarrita). Ma dov'è andato mio figlio Turiddu? Ma che vuol dire tutto questo?
Gnà lola Vuol dire che facciamo la mala Pasqua, gnà Nunzia! E il vino che abbiamo bevuto insieme ci andrà tutto in veleno!
Pippuzza (accorre dal fondo gridando). Hanno ammazzato compare Turiddu! Hanno ammazzato compare Turiddu!
Tutti corrono verso il fondo vociando; la gnà Nunzia colle mani nei capelli, fuori di sé. Due carabinieri attraversano correndo la scena.

Cala la tela.

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Sarebbe il caso, a questo punto, onorato così anche Giovanni Verga - a mio modesto modo, ma ciò nondimeno convenientemente onorato -, di accendere il vostro stereo e andarvi a riascoltare Cavalleria, almeno nel tratto finale.
Per me sono sempre cose che mi danno un certo brivido, e non soltanto quando ascolto quest'opera, di Mascagni.
Mi si aggiunge anche un seppure misurato senso di ammirazione, nel lèggere le battute originali scritte da Giovanni Verga, così come appena sopra ho voluto ricordare. Ed anche mi entusiasma il pensare che quelle frasi, buttate giù dal suo autore chissà in quale circostanza, abbiano dato modo, a mani sapienti, ma soprattutto a cervelli di straordinaria levatura, di produrre, nel loro insieme, pagine di una tal singolare grandezza.
Composto martedì 2 novembre 1999

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    Scritto da: Tommaso Mazzoni
    Riferimento:
    (*) - Se non fosse sufficiente la mia affermazione, certamente piuttosto di parte (per il fatto che io voglio bene a Mascagni), vi riporto pari pari le esatte parole apparse sull'Illustrazione Italiana a seguito della prima rappresentazione, molto applaudita, di Cavalleria Rusticana al Costanzi di Roma: "è novella, è dramma, è opera, ed è sempre capolavoro".
    Non era necessario riferire minuziosamente tutto ciò: voi lo sapevate già, e oggi, come sappiamo tutti, Mascagni è Mascagni, ed è tale almeno dal 1890 (17 maggio), anno della prima di Cavalleria, e quindi del suo riconosciuto, pressoché universale successo.
    Verga, per completare un tratto degno di attenzione, seppure non essenziale, all'epoca aveva 50 anni; Mascagni 27.

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