Scritto da: Tommaso Mazzoni

Mascagni


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È semplicissimo: quando sento dire "Mascagni", penso subito a "Cavalleria Rusticana", in breve: "Cavalleria" per antonomasia.
Quando invece sento dire "Cavalleria Rusticana", ecco sbucare dai meandri del cervello, e subito nettamente, il nome di Mascagni, il grande musicista Pietro Mascagni, livornese (1863-1945).
È di una reciprocità indissolubile.
La vera ragione per cui ho inteso di scrivere questo capitolo la scoprirete più avanti, verso la fine, ma vorrei intanto, anche per entrare meglio nel grande personaggio di cui oggi intendo parlarvi, fare alcune brevi descrizioni, presupposto essenziale per chi conosce magari le opere di Mascagni, ma non il Mascagni compositore.
Eviterò accuratamente d'entrare nella sua vita privata e politica, che, alla luce d'un esame, pur se il maggiormente obiettivo possibile benché succinto, ha una rilevanza minima. Almeno così mi sembra. E, quanto appena detto, vale anche per Giovanni Verga. Forse ancor di più.
A volte, osservare un quadro troppo da vicino, come amo dire, fa mettere in evidenza certe piccole macchie o qualche pelucchio che non hanno niente a che fare con l'opera d'arte, e che quindi non è il caso di considerare. E questo vale, mi sembrerebbe ovvio, anche per musicisti e scrittori, oltre che per i pittori.

Mascagni - ... [segue »]
Composto martedì 2 novembre 1999

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    Scritto da: Tommaso Mazzoni
    Riferimento:
    (*) - Se non fosse sufficiente la mia affermazione, certamente piuttosto di parte (per il fatto che io voglio bene a Mascagni), vi riporto pari pari le esatte parole apparse sull'Illustrazione Italiana a seguito della prima rappresentazione, molto applaudita, di Cavalleria Rusticana al Costanzi di Roma: "è novella, è dramma, è opera, ed è sempre capolavoro".
    Non era necessario riferire minuziosamente tutto ciò: voi lo sapevate già, e oggi, come sappiamo tutti, Mascagni è Mascagni, ed è tale almeno dal 1890 (17 maggio), anno della prima di Cavalleria, e quindi del suo riconosciuto, pressoché universale successo.
    Verga, per completare un tratto degno di attenzione, seppure non essenziale, all'epoca aveva 50 anni; Mascagni 27.

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