Contro Satana
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...tutta l'esistenza la sua essenza. E, come se non bastasse, poco dopo dovette allontanarsi da Edimburgo per raggiungere la sua definitiva meta, Glasgow.
Quando si trovò davanti al cancello, una fitta al cuore la turbò, un lungo viale costeggiato da enormi alberi spogli e scheletrici la accompagnava, in fondo, l'enorme porta del monastero, un portone nero e alto più del dovuto circondato da un muro spoglio, insieme rendevano ancora più triste l'accoglienza. Scese dalla carrozza con cautela per non scivolare sugli scalini imbrattati d'acqua e terra, quando posò la prima alpargatas, le tipiche calzature a terra, il suo piede s'insudiciò fino alla caviglia.
Restò per un lungo momento immobile a guardare il piccolo monastero, poi con rassegnazione si mise a camminare sporcando oltre ai piedi anche l'abito, che aveva indossato solo per il viaggio, infangandolo per dieci centimetri dall'orlo.
Si avvicinava con lentezza alla porta, ogni passo pesava un macigno, voleva respirare per l'ultima volta un'aria frizzante, incontaminata, cercava di osservare il bosco per l'ultima volta senza grate, per cogliere in un solo momento tutta la bellezza della natura, perché in futuro il panorama sarebbe stato piccolo e senza orizzonte.
Cercò di immaginare la faccia e la severità della Madre ... [segue »]
dal libro "Contro Satana" di Sabina Di Gangi
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