Ketty e il problema
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...fatto."
Deturry contraddice: "Non serve a niente. Costruire la vita, vivere bene la vita... è come costruire un castello di carte. Tutto finisce con la morte. E la morte di un vecchio è peggiore di quella di un bambino. Con un bambino muore una pagina bianca. Con un vecchio muore un'intera biblioteca."
Il Professore ribatte. "No. Non mi lascio intrappolare dalle tue parole. Tutti gli imperi filosofici sono fondati sulle parole. Noi letterati conosciamo bene le parole, conosciamo le loro trappole, tranelli e trabocchetti. E siamo diventati immunizzati. In realtà ogni persona è un edificio. Ci sono persone che sono solamente una stanza, altre persone che sono come castelli. Ma in periodo di uguaglianza e democrazia, dieci deficienti valgono più di un saggio, perché contano dieci voti!"
Agostino conclude ed è ancora più amaro dei suoi critici: "i poeti hanno regalato tesori immensi all'umanità. Peccato che il popolo fruisca poco di questi tesori. Molte persone ne ignorano perfino l'esistenza. Io penso alle mie poesie, alle mie opere. Sopravvivranno? La loro sopravvivenza non dipende dal loro valore; dipende dal caso. Qualcuno troverà le mie poesie? Cosa farà? Le brucerà o le pubblicherà? È il pensiero che ossessiona tutta la mia vecchiaia. Io ... [segue »]
Composto giovedì 30 novembre 2006
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