Ketty e il problema
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...significare?"
Mi avvicino, apro lo sportello dei pesi, carichi a metà.
"Si sarà guastato il meccanismo..." dico a bassa voce.
"Segna le cinque... mio fratello è morto alle cinque e mezza del mattino..."
"Può essere una coincidenza, o forse no... è un caso per Bozzano questo..." commento.
Ketty ha un brivido e sento che devo consolarla: "Non devi avere paura. Non devi pensare troppo a Nicholas o restare troppo tempo da sola. Una bella ragazza come te non deve rovinarsi con le preoccupazioni."
Ketty si avvicina allo specchio: "Non sono bella... ho il viso stanco e i lineamenti segnati..."
Sono i soliti discorsi che fanno le donne che non vogliono accettarsi.
"Sei bellissima." Le dico.
"Ho 42 anni..."
"Sei una bambina..."
Ci sediamo sul divano e io mi avvicino piano a Ketty. La ragazza pare ignorarmi. Allora provo ad abbracciarla leggermente. Ketty pare insensibile, immersa nei suoi pensieri. La abbraccio più forte, attirandola a me. È soffice e morbida e io mi sento svenire.
"Mio Dio... Mio Dio..." sospiro.
Lei si abbandona al mio abbraccio e sento che è lei il Dio del quale ho bisogno.
**********
Il pomeriggio seguente vado ancora a passeggiare lungo il fiume Nike.... [segue »]
Composto giovedì 30 novembre 2006
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