L'origine della Vodka alla menta


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...le placche in gola e il dottore le aveva detto di fare i risciacqui. Riempì un bicchiere con il collutorio e tornò nel bar, porgendo il gotto a Gamaliele.
Questi lo tracannò d'un fiato e restò un attimo interdetto. Iniziò a dire qualcosa, e la povera giovane barista già sudava perché si sentiva scoperta smascherata e battuta, ma all'improvviso Gamaliele cadde a terra con un gran tonfo.
Era salva.
Alcuni clienti riuscirono poi a far rinvenire Gamaliele e a riaccompagnarlo a casa, mentre questo continuava a farfugliare che era stato truffato. Il giorno dopo non ricordava nulla, non solo nulla della serata precedente ma nulla di quanto gli era successo negli ultimi venticinque anni. Per un po' si prese cura di lui una vecchia zia, poi decisero di farlo ricoverare e non se ne seppe più nulla.
È per questo che da allora, se qualcuno da queste parti vuole una vodka alla menta, chiede un Collutorio.

Il vecchietto ha finito la sua storia, nel frattempo Luchi e Striche hanno finito la loro vodka e p. Balla detto Minchia ha finito di fare quello che doveva fare nella toilette.
Striche paga i due collutori mentre p. Balla detto Minchia inizia a spiegare a Luchi com'è andata: "molto bene, nella scala delle feci di Bristol direi una cosa a metà tra quattro e cinque, temevo fosse molto peggio". I tre escono dal bar, il barista ricomincia ad asciugare il suo bicchiere.

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