La ricrescita
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...stessa ora, da rimetterci l'orologio. Puntuale come Kant. La signorina Tecla che aveva senz'altro anche un cognome ma per tutti era la "signorina Tecla" e basta. Rigorosamente nubile, probabilmente vergine, assolutamente intransigente verso tutto e tutti. Pianista e moralista. Dava qualche lezione per camparsi e bacchettate sulle mani e sui costumi di questa gioventù degenerata. Unico vezzo, il capello "nero-ala-di-corvo-incazzato" con sfumature blu che si intonavano perfettamente agli occhi, un tempo azzurro-lapislazzulo come narravano le leggende. Col foularino di Hermes sul collo rugoso usciva tutti i pomeriggi per la partita a Burraco con le amiche del liceo, quelle sopravvissute. Ora più neanche quello. È vero che loro erano una fascia a rischio ma cosa vuoi attaccarti dopo 60 anni che ti frequenti estate e inverno? Anche i microbi si saranno imparentati! Signore e signora Rava, sottotitolo "la vittima e il carnefice". Sì, perché la mitezza di Giuseppe non poteva trovare miglior compenso che nella virulenza (ops!) Di Frida Cocci maritata Rava. Ci si domandava come potevano essere stati quando, giovanissimi, avevano convolato a giuste nozze dopo aver fatto il guaio e soprattutto, come riusciva il buon Beppe a sotto-mettere, nel senso di mettere sotto, l'arcigna e corpulenta consorte con così ... [segue »]
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