L'identica cosa (che l'ozio ne è padre) potrebbe dirsi per la scienza, sorella della filosofia quanto alle origini (sono nate insieme) ed anche quanto ai fini (tanto che sempre più scienziati sono anche filosofi, e non solo quanto al problema cosmologico).
Eppure nessuno si sognerebbe di dire che la scienza è un vizio...
E poi, ozio rispetto a quale attività? Solo un igno*rante o un retore in mala fede può asserire che l'esercizio del pensiero e della ragione sia un derivato dell'ozio.
Queste sole considerazioni basterebbero a far intuire quanto supe*rficiale, maccheronica, inconsistente, retorica e fuorviante possa essere la "filosofia" di Nietszche.
13 anni fa
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Bella. Molto bella.
Ma secondo me quel ghiaccio di sale è solo un palliativo, non cura.
Certe ferite si portano dentro praticamente per sempre, e quando si scrive fanno ancora più male.
Tuttavia scrivere aiuta a renderle meno personali: a farle partecipi di una realtà universale che insieme le nobilita e le motiva.
... Personalmente, mi sono sempre curato col fuoco. Scavando cioè nel dolore fino all'inverosimile, quasi in una sorta di gusto sadico di assaporarlo tutto. Alla fin fine, il dolore è un territorio personale, che vale la pena esplorare per intero.
E' un metodo un pò violento; ti rende talvolta una sorta di "Terminator" con gli occhi fuori dalle orbite... ma - provare per credere - non uccide, e ogni tanto riesce anche a farti volare (dal dolore). :)))
Però devo confessare di aver sempre fatto uso, come antidolorifico, di overdosi di ironia. E' un rimedio eccezionale, una vera panacea universale.
…E sono riuscito anche questa volta, solo per dirti che è bella, a scrivere un "papiello"...
13 anni e 7 mesi fa
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Certo, mi rendo conto. Vivere sospesi tra un attimo e l'altro, nel bel mezzo di un universo sconosciuto e nell'attesa di un futuro ignoto e misterioso deve essere un'esperienza molto forte. Il rifugio nell'istante è normale.
...Ma poi l'istante passa, e dall'imbuto se ne viene fuori, semmai a fatica. Ne è venuto fuori anche Pavese, ne verremo fuori tutti.
Meglio vivere "dentro". L'istante non passa mai; il futuro, il passato e il presente sono la stessa cosa perché il tempo non esiste più... e si assiste al film d'azione della vita (di cui si è giocoforza protagonisti) seduti comodamente in poltrona, ansiosi che il film finisca e si possa finalmente uscire dalla sala a prendere una boccata d'aria (e anche, perché no, a fumare una sigaretta).
13 anni fa
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Eppure nessuno si sognerebbe di dire che la scienza è un vizio...
E poi, ozio rispetto a quale attività? Solo un igno*rante o un retore in mala fede può asserire che l'esercizio del pensiero e della ragione sia un derivato dell'ozio.
Queste sole considerazioni basterebbero a far intuire quanto supe*rficiale, maccheronica, inconsistente, retorica e fuorviante possa essere la "filosofia" di Nietszche.
Ma secondo me quel ghiaccio di sale è solo un palliativo, non cura.
Certe ferite si portano dentro praticamente per sempre, e quando si scrive fanno ancora più male.
Tuttavia scrivere aiuta a renderle meno personali: a farle partecipi di una realtà universale che insieme le nobilita e le motiva.
... Personalmente, mi sono sempre curato col fuoco. Scavando cioè nel dolore fino all'inverosimile, quasi in una sorta di gusto sadico di assaporarlo tutto. Alla fin fine, il dolore è un territorio personale, che vale la pena esplorare per intero.
E' un metodo un pò violento; ti rende talvolta una sorta di "Terminator" con gli occhi fuori dalle orbite... ma - provare per credere - non uccide, e ogni tanto riesce anche a farti volare (dal dolore). :)))
Però devo confessare di aver sempre fatto uso, come antidolorifico, di overdosi di ironia. E' un rimedio eccezionale, una vera panacea universale.
…E sono riuscito anche questa volta, solo per dirti che è bella, a scrivere un "papiello"...
...Ma poi l'istante passa, e dall'imbuto se ne viene fuori, semmai a fatica. Ne è venuto fuori anche Pavese, ne verremo fuori tutti.
Meglio vivere "dentro". L'istante non passa mai; il futuro, il passato e il presente sono la stessa cosa perché il tempo non esiste più... e si assiste al film d'azione della vita (di cui si è giocoforza protagonisti) seduti comodamente in poltrona, ansiosi che il film finisca e si possa finalmente uscire dalla sala a prendere una boccata d'aria (e anche, perché no, a fumare una sigaretta).