Ascolta Flavia, Gesù ha detto molte cose, ma la sostanza di quello che ha detto è di una semplicità estrema, ed è riportata in un passo del Vangelo di Matteo (10, 34-40):
(…)e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova:
"Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?".
Gli rispose: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente.
Questo è il più grande e il primo dei comandamenti.
E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso.
Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti".
Orbene, qui ci troviamo di fronte a una situazione paradossale.
Come si può COMANDARE a qualcuno di amare?
Io posso comandarti di fare o non fare qualcosa, ma quanto all'amare, come potrai tu obbedirmi se non ami?
Da questa semplice riflessione vediamo che si tratta di un "comandamento" per modo di dire, perché NELL'AMORE NON PUO' ESSERVI OBBEDIENZA, MA VOLONTA' IN AZIONE.
Seconda osservazione: la considerazione "Il secondo è simile al primo" EQUIPARA NETTAMENTE L'AMORE PER DIO ALL'AMORE DEL PROSSIMO. In pratica, Flavia: AMARE DIO SIGNIFICA AMARE IL PROSSIMO.
Il che si può esprimere anche in un altro modo, RIVOLUZIONARIO: Dio altro non è che il nostro prossimo.
Amici bigotti, è inutile che vi stracciate le vesti. Questo l'ha detto Gesù Cristo in persona. Vangelo di Matteo, 25, 34-40:
Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.
Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato,
nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?
Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?
E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.
Tu, Flavia, mi parli del sacrificio espiatorio. E questo ti turba.
Io ti rispondo, nella certezza di non mentire: non ha importanza che tu vi presti fede. Non lasciartene turbare. E' cosa che riguarda eventualmente l'amore di Dio per te, non il tuo per Lui. Allo stesso modo che tu usi il computer e guardi la TV senza sapere come funzionano, così non è necessario che tu conosca o aderisca a queste cose. La fede non è questo. Se anche tu conoscessi la più profonda delle teologie, ma fossi chiusa all'amore del tuo prossimo, non avresti fede alcuna. E questo non lo sto dicendo io: lo dice lo stesso Gesù nei brani che ti ho citato.
In conclusione: la redenzione dal peccato attraverso il sacrificio non è amore del prossimo nè amore di Dio, ma semmai amore di Dio per noi; e non ci riguarda tanto quanto invece ci riguarda l'amore del nostro prossimo.
Quanto a questo amore (che Gesù poi specifica in una enorme serie di ulteriori chiarificazioni), mi sembra evidente che LA DOTTRINA DI GESU' ABBIA UN VALORE SUPERIORE A QUALSIASI ALTRA: se ciascuno avesse amore per il prossimo proprio, come per se stesso, sarebbero finiti TUTTI i problemi dell'umanità.
Un'ultima osservazione: il cristianesimo va accettato nelle sue linee fondamentali. Coloro che vogliono venderlo in un unico pacchetto, prendere o lasciare, insieme alle loro teologie, gerarchie e miserie non avvicinano a Cristo, ma ne allontanano.
Essi sono come i farisei: sono i medesimi che hanno crocifisso Gesù Cristo.
Cristo ha parlato e parla ai semplici, non a costoro.
Non lasciartene scandalizzare.
13 anni e 5 mesi fa
Risposte successive (al momento 97) di altri utenti.
Basta che ritrovi un pò di entusiasmo, e il gioco è fatto- : )))
(…)e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova:
"Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?".
Gli rispose: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente.
Questo è il più grande e il primo dei comandamenti.
E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso.
Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti".
Orbene, qui ci troviamo di fronte a una situazione paradossale.
Come si può COMANDARE a qualcuno di amare?
Io posso comandarti di fare o non fare qualcosa, ma quanto all'amare, come potrai tu obbedirmi se non ami?
Da questa semplice riflessione vediamo che si tratta di un "comandamento" per modo di dire, perché NELL'AMORE NON PUO' ESSERVI OBBEDIENZA, MA VOLONTA' IN AZIONE.
Seconda osservazione: la considerazione "Il secondo è simile al primo" EQUIPARA NETTAMENTE L'AMORE PER DIO ALL'AMORE DEL PROSSIMO. In pratica, Flavia: AMARE DIO SIGNIFICA AMARE IL PROSSIMO.
Il che si può esprimere anche in un altro modo, RIVOLUZIONARIO: Dio altro non è che il nostro prossimo.
Amici bigotti, è inutile che vi stracciate le vesti. Questo l'ha detto Gesù Cristo in persona. Vangelo di Matteo, 25, 34-40:
Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.
Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato,
nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?
Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?
E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.
Tu, Flavia, mi parli del sacrificio espiatorio. E questo ti turba.
Io ti rispondo, nella certezza di non mentire: non ha importanza che tu vi presti fede. Non lasciartene turbare. E' cosa che riguarda eventualmente l'amore di Dio per te, non il tuo per Lui. Allo stesso modo che tu usi il computer e guardi la TV senza sapere come funzionano, così non è necessario che tu conosca o aderisca a queste cose. La fede non è questo. Se anche tu conoscessi la più profonda delle teologie, ma fossi chiusa all'amore del tuo prossimo, non avresti fede alcuna. E questo non lo sto dicendo io: lo dice lo stesso Gesù nei brani che ti ho citato.
In conclusione: la redenzione dal peccato attraverso il sacrificio non è amore del prossimo nè amore di Dio, ma semmai amore di Dio per noi; e non ci riguarda tanto quanto invece ci riguarda l'amore del nostro prossimo.
Quanto a questo amore (che Gesù poi specifica in una enorme serie di ulteriori chiarificazioni), mi sembra evidente che LA DOTTRINA DI GESU' ABBIA UN VALORE SUPERIORE A QUALSIASI ALTRA: se ciascuno avesse amore per il prossimo proprio, come per se stesso, sarebbero finiti TUTTI i problemi dell'umanità.
Un'ultima osservazione: il cristianesimo va accettato nelle sue linee fondamentali. Coloro che vogliono venderlo in un unico pacchetto, prendere o lasciare, insieme alle loro teologie, gerarchie e miserie non avvicinano a Cristo, ma ne allontanano.
Essi sono come i farisei: sono i medesimi che hanno crocifisso Gesù Cristo.
Cristo ha parlato e parla ai semplici, non a costoro.
Non lasciartene scandalizzare.