Certo che i soldi, di per sé, non impoveriscono interiormente. Ma averne o non averne fa un'enorme differenza TRA GLI UOMINI, e questo è iniquo. Poniti queste domande: quanti sono i soldi necessari, e oltre quale limite si pone il superfluo? E il superfluo, è in sé innocente, o è invece una sopraffazione nei confronti di coloro che non hanno neanche i soldi necessari alla vita? E' giusto che alcuni possano produrre soldi (cioè il proprio sostentamento) solo col proprio lavoro, e chi invece ha soldi possa produrre con essi altri soldi, addirittura di più di quanti possa mai produrne il primo? - La frase non dice che i soldi siano IL MALE. Dice che sono la FONTE di ogni male. Se pensi che la maggior parte delle sopraffazioni, dei delitti, delle lotte e sofferenze degli esseri umani sono derivati sempre da motivi economici (vuoi per avidità, vuoi per disperazione), ti renderai conto che la circostanza che il denaro sia indispensabile alla vita è davvero una maledizione. Una maledizione sempre più terribile, se pensi che oggi i mezzi economici si stanno restringendo sempre più in poche mani, e fette sempre più ampie della popolazione mondiale si stanno riducendo in condizioni di povertà, di servitù, di disperazione e di abiezione sia materiale che morale. Un mondo ONESTO si porrebbe come PRIMO obiettivo l'eliminazione della povertà e delle sperequazioni sociali. Il denaro (che dà potere) è fonte di sperequazione. Non ti sembra sufficiente per aborrire il denaro? (PS: lo so che Osho non la pensava così... miracolo della filosofia e dell'illuminazione pro domo sua). :) "Il denaro non è ciò che appare, ha radici molto profonde. Il denaro non è una semplice realtà esteriore, ha a che fare con la tua mentalità e con il tuo atteggiamento interiore. Il denaro è il tuo amore per le cose, la tua fuga dalla gente, la tua sicurezza contro la m0rte; il denaro è il tuo sforzo di controllare la vita... è mille e una cosa. No, il denaro non si manifesta solo nelle semplici banconote, è il tuo amore per le cose." Mi pare sia m0rto nel 1990, e che avesse un sacco di soldi. Alla faccia della sicurezza, povero diavolo... : (
10 anni fa
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Certo Sergio, ma ho per te (e anche per Flavia) una grande notizia: il terzultimo e tutti quelli precedenti non erano segreti, erano solo specchietti per le allodole. Perché il penultimo te l'ho rivelato io. Ed è appunto che l'ultimo, unico e vero segreto è celato nel regno della fantasia.
Bada che è un grande segreto, che contraddice sia le soluzioni che addirittura l'esistenza di tutti i segreti precedenti cui ti riferisci; rivolta completamente il metodo e l'obiettivo della ricerca; e conduce ad un passo dalla comprensione e dal dominio del reale.
Lo so che non mi credi, però stai tranquillo: quando troverò l'ultimo, verrò a farti visita senza muovermi dalla mia scrivania, e te lo rivelerò. : )
10 anni e 1 mese fa
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Il corpo e il pensiero sono semplici manifestazioni contingenti del nostro essere, che è di natura spirituale come tutto ciò che ci circonda. Nel rendersene conto risiede il risveglio, che è serena consapevolezza di sé e dell'universo dentro di sé.
Vorrei anche però dire che, pur avendo votato 10 questa frase, nutro una istintiva avversione per il suo autore ed il complesso delle sue dottrine, che peraltro non conosco né in tutta sincerità intendo conoscere.
Dice: ma se non conosci l'uomo e le sue dottrine, né intendi conoscerli, in base a quali elementi li avversi?
Semplice: provo nel profondo del mio animo un chiaro senso di allarme e di avversione, senza alcun motivo intellettualmente comprensibile né ad altri, né a me stesso. E mi fido più del mio sesto senso che di ogni motivazione razionale. Inoltre, essendo un risvegliato, conformemente al pensiero di Osho posso tranquillamente strafregarmene sia di ignorare, sia di conoscere le di lui dottrine. : )
10 anni e 1 mese fa
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Bada che è un grande segreto, che contraddice sia le soluzioni che addirittura l'esistenza di tutti i segreti precedenti cui ti riferisci; rivolta completamente il metodo e l'obiettivo della ricerca; e conduce ad un passo dalla comprensione e dal dominio del reale.
Lo so che non mi credi, però stai tranquillo: quando troverò l'ultimo, verrò a farti visita senza muovermi dalla mia scrivania, e te lo rivelerò. : )
Vorrei anche però dire che, pur avendo votato 10 questa frase, nutro una istintiva avversione per il suo autore ed il complesso delle sue dottrine, che peraltro non conosco né in tutta sincerità intendo conoscere.
Dice: ma se non conosci l'uomo e le sue dottrine, né intendi conoscerli, in base a quali elementi li avversi?
Semplice: provo nel profondo del mio animo un chiaro senso di allarme e di avversione, senza alcun motivo intellettualmente comprensibile né ad altri, né a me stesso. E mi fido più del mio sesto senso che di ogni motivazione razionale. Inoltre, essendo un risvegliato, conformemente al pensiero di Osho posso tranquillamente strafregarmene sia di ignorare, sia di conoscere le di lui dottrine. : )