Io l'avrei scritta così: "l'onestà non dipende dalla cultura: anzi la si trova più frequentemente tra le persone incolte che sulle cattedre universitarie". (Perché sulle cattedre universitarie, da tanto tempo, in Italia allignano moiti disonesti).
Invece il ghetto e l'alta società, come dicevo, spesso non sono questione di cultura, ma solo di censo o di potere, e la cultura vi è equamente distribuita. Un mio caro amico, persona coltissima e geniale che appena laureato trovò occupazione in America come ingegnere in una fabbrica di aeroplani, era figlio di un portiere; e poiché in casa non riusciva a studiare per il troppo chiasso (aveva non so quanti fratelli e sorelle), studiò per tutta la sua giovinezza sulle scale del palazzo, all'ultimo piano, in prossimità della porta del terrazzo. Ho conosciuto invece tanti "figli di papà" dediti a perdite di tempo e gozzoviglie, che la cultura (non so l'onestà) non sapevano neanche dove fosse di casa...
Eh, sì... E la cosa più singolare è che l'istruzione media del pianeta è in aumento, tutti discettano di tutto, e mai come oggi prolifera ogni sorta di scienziati, idealisti e moralisti.
Quasi che il pensare e il parlare fossero inversamente proporzionali.
Probabilmente non ci rendiamo conto di quanto i problemi siano diventati difficili, e di quanto siamo lontani dalle soluzioni.
Una direzione comune, certo.
E' come nella disciplina sportiva del lancio del peso. Tutti i partecipanti lanciano nella stessa DIREZIONE.
Poi c'è chi lancia a mezzo metro, chi a 5, chi a 9 metri, chi a 15, chi a 20...
Non esiste massimo, perché teoricamente si potrebbe lanciare nello spazio, all'infinito.
E non esiste neanche minimo, perché la DIREZIONE è sempre la stessa, per tutti i partecipanti; e tutti sono lì per lanciare, e tutti lanciano.
E tutti, anche se lanciano a poca distanza, esistono al solo scopo di farsi i muscoli, e riprovare.
Per sempre, all'infinito.
Tutti campioni del mondo, prima o poi. : )))
Ci si preoccupa dell'amore che si riceve o non si riceve fino a quando non si sperimenta che il vero problema dell'amore non è tanto il riceverne, quanto l'accorgersi di averne avuto e averne oltre misura. Praticamente di viverci dentro, da sempre. Chi si accorge di ESSERE amore, non ha più problemi di averne, ma semmai solo di darne quanto più può.
Si, un ago.
Inizialmente avevo pensato a un ciclone.
Ma tutti sanno che i cicloni, al contrario degli aghi, ci vedono benissimo: vanno sempre dagli sfigati.
Per Vincenzo Cataldo: la popolazione mondiale, ad oggi, è di ben 7,4 miliardi di persone... sei proprio sicuro che i restanti 4 miliardi e rotti dicano tutto e solo ciò che hanno nel profondo del cuore?
Psichiatria?? Guai !!
Il manicomio di cui parlo è quello del pianeta delle scimmie, quello in cui i "normali" (le scimmie che sono là fuori) vorrebbero rinchiudere (e in realtà rinchiudono metaforicamente) chi non la pensa come loro, e che delle loro minuscole idee (non di loro, bada bene) se ne straf*rega
Il "manicomio" in cui i "dissenzienti" vivono è invece, in realtà, un luogo a colori, pieno di tantissime meraviglie e mille cose strane, anche inquietanti talvolta, che i "normali" neanche immaginano.
La psichiatria?? Quella serve ad addormentare i normali, non quelli che... non vogliono dormire. : ))
Benvenuto dunque al manicomio: ci sei quasi !!
Scherzi a parte, la tua ipotesi (che in realtà è una conclusione) di cui al commento 5 è un miracolo di logica e intuizione insieme. Perciò ho detto: ci sei quasi.
Al manicomio, appunto.
Attenzione, però: anche le scimmie, gli animali, le piante e le pietre sono un tutt'uno con l'universo. E' questo il passettino che va aggiunto a quella conclusione.
Se lo aggiungi, vedrai che si apre un passaggio segreto attraverso il quale si arriva, in un batter d'occhio, ad una ulteriore, inaspettata ed ineludibile conclusione finale.
Dopo di che si apre la lotta tra ciò che sai e ciò che non sei.
Perché, se non sai e non sei, non sorge il problema; ma se sai e non sei ciò che sai, allora sorge un problema di non poco conto.
Chi capisce patisce, Giulio...
Invece il ghetto e l'alta società, come dicevo, spesso non sono questione di cultura, ma solo di censo o di potere, e la cultura vi è equamente distribuita. Un mio caro amico, persona coltissima e geniale che appena laureato trovò occupazione in America come ingegnere in una fabbrica di aeroplani, era figlio di un portiere; e poiché in casa non riusciva a studiare per il troppo chiasso (aveva non so quanti fratelli e sorelle), studiò per tutta la sua giovinezza sulle scale del palazzo, all'ultimo piano, in prossimità della porta del terrazzo. Ho conosciuto invece tanti "figli di papà" dediti a perdite di tempo e gozzoviglie, che la cultura (non so l'onestà) non sapevano neanche dove fosse di casa...
Quasi che il pensare e il parlare fossero inversamente proporzionali.
Probabilmente non ci rendiamo conto di quanto i problemi siano diventati difficili, e di quanto siamo lontani dalle soluzioni.
E' come nella disciplina sportiva del lancio del peso. Tutti i partecipanti lanciano nella stessa DIREZIONE.
Poi c'è chi lancia a mezzo metro, chi a 5, chi a 9 metri, chi a 15, chi a 20...
Non esiste massimo, perché teoricamente si potrebbe lanciare nello spazio, all'infinito.
E non esiste neanche minimo, perché la DIREZIONE è sempre la stessa, per tutti i partecipanti; e tutti sono lì per lanciare, e tutti lanciano.
E tutti, anche se lanciano a poca distanza, esistono al solo scopo di farsi i muscoli, e riprovare.
Per sempre, all'infinito.
Tutti campioni del mondo, prima o poi. : )))
Inizialmente avevo pensato a un ciclone.
Ma tutti sanno che i cicloni, al contrario degli aghi, ci vedono benissimo: vanno sempre dagli sfigati.
Il manicomio di cui parlo è quello del pianeta delle scimmie, quello in cui i "normali" (le scimmie che sono là fuori) vorrebbero rinchiudere (e in realtà rinchiudono metaforicamente) chi non la pensa come loro, e che delle loro minuscole idee (non di loro, bada bene) se ne straf*rega
Il "manicomio" in cui i "dissenzienti" vivono è invece, in realtà, un luogo a colori, pieno di tantissime meraviglie e mille cose strane, anche inquietanti talvolta, che i "normali" neanche immaginano.
La psichiatria?? Quella serve ad addormentare i normali, non quelli che... non vogliono dormire. : ))
Benvenuto dunque al manicomio: ci sei quasi !!
Scherzi a parte, la tua ipotesi (che in realtà è una conclusione) di cui al commento 5 è un miracolo di logica e intuizione insieme. Perciò ho detto: ci sei quasi.
Al manicomio, appunto.
Attenzione, però: anche le scimmie, gli animali, le piante e le pietre sono un tutt'uno con l'universo. E' questo il passettino che va aggiunto a quella conclusione.
Se lo aggiungi, vedrai che si apre un passaggio segreto attraverso il quale si arriva, in un batter d'occhio, ad una ulteriore, inaspettata ed ineludibile conclusione finale.
Dopo di che si apre la lotta tra ciò che sai e ciò che non sei.
Perché, se non sai e non sei, non sorge il problema; ma se sai e non sei ciò che sai, allora sorge un problema di non poco conto.
Chi capisce patisce, Giulio...