Paura; elemento naturale complementare per la sopravvivenza dell'uomo. Coraggio; elemento composto derivante dalla paura per la salvezza dell'uomo. Paura e coraggio; simbiosi armonica di una ricercata vanità caratteriale che annovera umiltà, sapienza, onore, rispetto, forza, intelligenza, amore e onestà. Onore e gloria a colui che nella sua esistenza sappia forgiare con lama ardente nelle proprie "carni" e nel proprio cuore tali elementi poiché egli godrà dell'assoluta sublimazione e della riconoscenza che l'altra materia - gli uomini - sapranno riconoscergli: il rispetto e l'elevazione ad un livello superiore di sola "aria e polvere"... che io abbia la forza di mantenere l'esempio per i posteri affinché a colui che verrà generato dalla materia non resti soltanto tale... "forza e onore"!
L'opera d'arte più misteriosa e complessa che l'uomo conosca e che possa ammirare in ogni angolo della terra è la donna; ella è la sublimazione e l'appagamento delle debolezze e delle mancanze dell'uomo, coadiuvatrice di pensieri opere e parole dell'essere umano, regina incontrastata della onnipotente virtù di regalare amore, benessere e completamento nella coppia, determinante quando vi è mancanza e collaborativa nella partecipazione all'intento. La donna è "inferno e paradiso" poiché come un'opera d'arte, se incompresa, regala, a chi la osserva, angoscia, inettitudine, incapacità d'interpretazione così ella è con l'uomo; soltanto pochi hanno la capacità reale di scoprire la profondità e la meravigliosa complessità di una donna e quelli sono relegati alla sublimazione dell'appagamento dei sensi, del corpo e dell'anima. Un uomo può scegliere di vivere in paradiso o all'inferno... la scelta finale dipende dalle sue virtù.
"L'Italia (oggi) è una Repubblica fondata sulla democrazia e sulla libertà di pensiero", ergo; "l'Italia (oggi) è una Repubblica fondata sulla burocrazia imperante", le corporazioni, i massoni, le lobby, le caste: politiche, mediche, mafiose, amministrative, legislative, cattoliche, baronali nella completa sudditanza di un potere che non appartiene a nessuno schieramento politico ma solo al perseguimento del profitto personale. Forgiamoci sulla pelle l'ideologia pilota del grande maestro di pensiero e di rappresentazione artistica del capolavoro dei lavoratori in marcia del Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo, un'opera che fa parte della memoria collettiva italiana e che con la sua celebrità è diventata il manifesto della speranza di un mondo nuovo con cui si chiudeva il XIX secolo.
Oggi abbiamo una facoltà che ci è stata concessa, negli ultimi cento anni, di meritarci ancora l'esperienza terrena; la capacità dell'accettazione del potere sovrastante della natura. Sin quando non capiremo questo l'equazione della vita che ci aspetta continuerà, a nostra insaputa, in senso inversamente proporzionale; il progresso che avanza verso il regresso: "l'anno zero".
"Quando non ci sarò più, camminando lungo il sentiero della Tua vita, se dovessi trovare un bivio in salita ed uno in discesa non indugiare; Scegli quello in salita: alla fine troverai una luce intensa sotto la quale un meraviglioso salice piangente ti offrirà il suo riparo ed il giusto ristoro per la fatica". Accarezza le sue radici: affonda le mani nella terra e spingi più che puoi... lì mi troverai, sempre...!
Vorrei che tutti i tuoi sospiri fossero per me respiro; ... vorrei donarti ogni rosa su questa terra privandola delle spine; ... vorrei ardere la passione e l'amore per Noi con il sudore della Nostra pelle; ... vorrei che tu fossi per me "acqua per dissetarmi e cibo" per saziarmi di Te; ... vorrei che il mondo fosse il Nostro "portachiavi"; ... vorrei però che Tu fossi mia: solo mia. ... Si, io Vorrei...