Le migliori frasi di Stephenie Meyer

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Scritta da: Ambra
Sospirò e guardò fuori. Poi si rivolse di nuovo verso di me.
"Ci vediamo domani?" Chiese all'improvviso.
Già che mi trovavo sulla via per l'inferno, tanto vale godermi il viaggio.
"Sì – anche io devo consegnare un saggio." Le sorrisi, e mi sentii bene nel farlo. "Ti tengo il posto, a pranzo."
Il suo cuore vibrò; mentre il mio, morto, si scaldò.
Stephenie Meyer
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    Scritta da: AngelaCullen
    Mi sentivo intrappolata come in uno di quegli incubi terrificanti in cui, per quanto corri e corri finché i polmoni non ti scoppiano, non sei mai abbastanza veloce. Più cercavo di farmi strada fra la folla impassibile, più le gambe sembravano lente, ma le lancette della grande torre campanaria non accennavano a rallentare. Vigorose, indifferenti e spietate, giravano inesorabilmente verso la fine... la fine di tutto.
    Però non era un sogno, e nemmeno un incubo in cui correvo per salvare la mia vita: in gioco c'era qualcosa infinitamente più prezioso. Quel giorno, della mia vita m'importava ben poco.
    [...] Soltanto io ero libera di attraversare di corsa la piazza luminosa e affollata.
    E non ero abbastanza veloce.
    [...] Al primo rintocco delle campane, che rimbombavano nel terreno sotto i miei piedi spossati, capii di essere in ritardo, lieta che ad aspettarmi ci fosse un nemico assetato di sangue. Perché, se avessi fallito, avrei rinunciato a qualsiasi desiderio di vivere.
    Stephenie Meyer
    dal libro "New moon" di Stephenie Meyer
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      Scritta da: Ambra
      "Continua a suonare," m'incitò Esme. Le mie mani si erano fermate di nuovo.
      Feci come aveva chiesto, e venne dietro di me, poggiando le mani sulla mia schiena.
      La canzone era interessante, ma incompleta. Giocai con un accordo, ma non sembrò in qualche modo corretto.
      "È affascinante. Ha un nome?" Chiese Esme.
      "Non ancora."
      "Vi è una storia collegata?" Domandò, un sorriso nella sua voce. Questo le dava un immenso piacere, e mi sentii in colpa per averle negato la mia musica per così tanto tempo. Ero stato egoista.
      "È... una ninna nanna, suppongo." Trovai l'accordo giusto. Si legò con facilità al movimento successivo, prendendo vita da solo.
      "Una ninna nanna," ripeté a se stessa.
      Vi era una storia dietro questa melodia, e una volta che lo capii, tutti i pezzi si ricomposero facilmente. La storia era una ragazza addormentata in uno stretto letto, dai capelli neri folti e arruffati e contorta come un'alga sopra il cuscino...
      Stephenie Meyer
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