La nostra relazione non poteva continuare in quel modo, in equilibrio sulla punta di un coltello. Prima o poi saremmo caduti, da una parte o dall'altra della lama, e ciò dipendeva esclusivamente dalle sue scelte, o dai suoi istinti. Io avevo preso una decisione prima ancora di rendermene conto razionalmente ed ero pronta a rispettarla fino in fondo. Perché niente era per me più terrificante, più straziante, del pensiero di allontanarmi da lui.
Mi aggirai per le strade a lungo, senza andare da nessuna parte, pensando a Bella e all'incredibile concessione di averle svelato la verità. Poco tempo prima tremavo all'idea che scoprisse cos'ero. Sapeva. Non le importava. Sebbene fosse evidentemente una cosa negativa per lei, era incredibilmente liberatoria per me. Più che altro, pensai all'amore che lei contraccambiava per me. Non avrebbe potuto amarmi nel modo in cui l'amavo io – di un amore irresistibile, sfrenato e devastante che probabilmente avrebbe schiacciato il suo fragile corpo. Ma si sentiva abbastanza forte. Abbastanza da domare la paura che d'istinto avrebbe dovuto provare. Abbastanza da voler stare con me. E stare con lei era la più grande felicità che avessi mai conosciuto.
Questo era senza dubbio il più eccelso e infimo di tutti i mondi: i sensi migliori, le emozioni più squisite... i desideri più maligni, le imprese più cattive... Forse doveva essere così. Forse senza l'abisso non potevano esserci le vette.
"La sta uccidendo vero? Sta morendo". E dicendolo ebbi la certezza che la mia faccia era una copia sbiadita della sua. Più incerta e diversa, perché io ero ancora sotto shock. Ancora non me ne capacitavo, stava succedendo troppo in fretta. Lui aveva avuto tutto il tempo di rendersene conto. Ed era diversa perché io l'avevo già persa tante volte, e in tante maniere diverse, nella mia mente. E perché non era mai stata fino in fondo mia, perciò non potevo perderla davvero. Era diversa anche perché non era colpa mia.
Dal piano di sopra, un rumore nuovo. L'unico che potesse toccarmi in quell'istante infinito. Un palpitare frenetico, un battito accelerato... un cuore in trasformazione.
Di notte era sempre così buio, là sotto? Almeno un po' di luce doveva filtrare attraverso le nuvole e la chioma degli alberi... Ma non quella sera. Quella sera il cielo era totalmente nero. Forse non c'era neanche la luna: era un'eclissi, o una notte di luna nuova. Luna nuova.