"Bella, ti prego! Bella, ascoltami, ti prego. Ti prego, bella, ti prego!" Avrei voluto rispondere con un sì. O in un qualsiasi altro modo. Ma non riuscivo a trovare le labbra. "Bella, Bella, no! Oh, ti prego no, no". E l'angelo iniziò a gemere, senza versare una lacrima. Non era giusto, l'angelo non doveva piangere. Volevo trovarlo, dirgli che andava tutto bene, ma l'acqua era troppo profonda, e mi schiacciava, non riuscivo a respirare.
Edward mi si avvicinò prendendo il mio viso tra le mani. Mi sfiorava con delicatezza, premendo la punta delle dita sulle mie tempie, le guancie, il profilo del mento. Come se fossi un oggetto fragilissimo. Ed era proprio così, sopratutto in confronto a lui.
"Hai idea di quanto importante tu sia per me? Riesci a renderti conto di quanto ti amo?" Mi strinse più forte contro il suo petto marmoreo e accolse la mia testa contro il mento. Sfiorai con le labbra il suo collo freddo come la neve. "Mi rendo conto del mio amore per te", risposi. "È come paragonare un alberello a un'intera foresta" Alzai gli occhi al cielo senza che Edward potesse vedermi. "Impossibile".
Jacob è uno di famiglia. Tu sei bè... non esattamente l'amore della mia vita perché mi aspetto di amarti molto più a lungo. Tu sei l'amore della mia esistenza.
Mi diressi verso la porta, contando i secondi. "Un Mississipi... due Mississipi..." "Attento a non cadere nel fiume, cagnaccio", borbottò Rosalie. "Sai come si fa ad annegare una bionda Rosalie?", le chiesi senza fermarmi né voltarmi a guardarla "Basta incollare uno specchio sul fondo della piscina".
Il primo che vidi fu Jasper, che quasi non si accorse di me. Aveva occhi soltanto per Alice. Lei lo raggiunse in fretta; non si abbracciarono come tutte le altre coppie presenti. Rimasero a guardarsi l'un l'altra, con un'intensità così intima da costringermi a voltarmi.
Lei mi guardò, sussultando di nuovo mentre sembrò che mi materializzassi attraverso la nebbia. E poi la sorpresa dei suoi occhi si trasformò in qualcos'altro, e non fui più spaventato, o speranzoso, che i suoi sentimenti nei miei confronti nel corso della notte fossero cambiati. Calore, meraviglia, fascino, nuotarono nei suoi occhi di cioccolato fuso.
I suoi baci non mi spaventavano. Non era più come quando sentivo la paura e il panico sfuggire al suo autocontrollo. Le sue labbra non erano più ansiose, ma entusiaste e impazienti come me all'idea di avere una notte tutta per noi. Continuò a baciarmi per diversi minuti, accanto all'entrata; sembrava meno guardingo del solito, le sue labbra fredde desideravano le mie.