Scritta da: Sarah Marzorati
in Frasi & Aforismi (Amore)
No... Non è stato affatto come l'altro svenimento. Non so cosa sia successo. Penso di aver dimenticato di respirare.
dal libro "Twilight" di Stephenie Meyer
No... Non è stato affatto come l'altro svenimento. Non so cosa sia successo. Penso di aver dimenticato di respirare.
Tutto a un tratto mi sembrò rassegnato. "Cosa vuoi sapere?"
"Quanti anni hai?"
"Diciassette" rispose istantaneamente
"E da quanto tempo hai diciassette anni?"
"Da un po'"
Lui si allontanò di scatto, liberandosi senza difficoltà dalla mia presa.
"Accidenti Bella" sbottò ansimante "tu mi vuoi morto, altroché!"
Mi piegai in avanti, appoggiandomi alle ginocchia per non perdere l'equilibrio.
"Tu sei indistruttibile", sussurrai, senza fiato.
"Lo credevo anche io, prima di conoscerti"
Non uno: un milione. Non di corda, ma d'acciaio. Un milione di cavi d'acciaio che mi legavano ad una cosa sola; al centro dell'universo. Finalmente capii che l'universo ruotava intorno a quel punto. Non avevo mai colto la simmetria dell'universo, che adesso mi era chiara.
Desideravo perdermi in quella lunga caduta, simile a un volo.
Certo, sarebbe stato il gesto più stupido e irresponsabile mai commesso in vita mia. A quel pensiero, sorrisi. Il dolore era già meno intenso, come se il mio corpo sapesse che entro pochi secondi avrei sentito la voce di Edward...
Il problema era il profumo, il profumo del suo sangue, così disgustosamente appetitoso.
"Hai idea di quanto importante tu sia per me? Riesci a renderti conto di quanto ti amo?"
Mi strinse più forte contro il suo petto marmoreo e accolse la mia testa contro il mento.
Sfiorai con le labbra il suo collo freddo come la neve.
"Mi rendo conto del mio amore per te", risposi.
"È come paragonare un alberello a un'intera foresta"
Alzai gli occhi al cielo senza che Edward potesse vedermi.
"Impossibile".
Jacob è uno di famiglia. Tu sei bè... non esattamente l'amore della mia vita perché mi aspetto di amarti molto più a lungo. Tu sei l'amore della mia esistenza.
Mi diressi verso la porta, contando i secondi. "Un Mississipi... due Mississipi..."
"Attento a non cadere nel fiume, cagnaccio", borbottò Rosalie.
"Sai come si fa ad annegare una bionda Rosalie?", le chiesi senza fermarmi né voltarmi a guardarla "Basta incollare uno specchio sul fondo della piscina".
I suoi baci non mi spaventavano. Non era più come quando sentivo la paura e il panico sfuggire al suo autocontrollo. Le sue labbra non erano più ansiose, ma entusiaste e impazienti come me all'idea di avere una notte tutta per noi.
Continuò a baciarmi per diversi minuti, accanto all'entrata; sembrava meno guardingo del solito, le sue labbra fredde desideravano le mie.