Scritta da: Sarah Marzorati
in Frasi & Aforismi (Amore)
No... Non è stato affatto come l'altro svenimento. Non so cosa sia successo. Penso di aver dimenticato di respirare.
dal libro "Twilight" di Stephenie Meyer
No... Non è stato affatto come l'altro svenimento. Non so cosa sia successo. Penso di aver dimenticato di respirare.
Stavo per ferirlo e non potevo neppure dirgli addio.
Tutto a un tratto mi sembrò rassegnato. "Cosa vuoi sapere?"
"Quanti anni hai?"
"Diciassette" rispose istantaneamente
"E da quanto tempo hai diciassette anni?"
"Da un po'"
Ecco, tu sei esattamente la mia qualità preferita di eroina.
Lui si allontanò di scatto, liberandosi senza difficoltà dalla mia presa.
"Accidenti Bella" sbottò ansimante "tu mi vuoi morto, altroché!"
Mi piegai in avanti, appoggiandomi alle ginocchia per non perdere l'equilibrio.
"Tu sei indistruttibile", sussurrai, senza fiato.
"Lo credevo anche io, prima di conoscerti"
Prenditi pure la mia anima. Senza di te non mi serve: è già tua.
Non sono mai riuscito a cancellare... l'agonia. Il mio cuore non batteva da quasi novant'anni, ma stavolta è andata diversamente. Non lo sentivo più, al suo posto c'era un vuoto. Come se ti fossi portata via tutto ciò che avevo dentro.
Non uno: un milione. Non di corda, ma d'acciaio. Un milione di cavi d'acciaio che mi legavano ad una cosa sola; al centro dell'universo. Finalmente capii che l'universo ruotava intorno a quel punto. Non avevo mai colto la simmetria dell'universo, che adesso mi era chiara.
Edward baciò Renesmee sulla fronte e sulle guance, poi la sollevò per issarla sulla schiena di Jacob. Lei salì con agilità, tenendosi alla sua pelliccia, e trovò posto facilmente nell'incavo fra quelle enormi scapole.
Jacob si girò verso di me, gli occhi espressivi pieni di tormento, con quel ruggito tonante che gli straziava ancora il petto.
"Sei l'unico a cui potremmo affidarla", gli mormorai "se tu non l'amassi tanto, non potrei mai sopportare questo momento. So che sei in grado di porteggerla, Jacob".
Gemette di nuovo e chinò la testa per darmi dei colpetti sulla spalla.
"Lo so", sussurrai "anch'io ti voglio tanto bene, Jake. Sarai sempre il mio testimone di nozze".
Sulla pelliccia rossastra, sotto l'occhio gli scorreva una lacrima grande quanto una palla da baseball.
Edward posò il capo sulla stessa spalla dove aveva collocato Renesmee. "Addio, Jacob, fratello mio... figlio mio"
Desideravo perdermi in quella lunga caduta, simile a un volo.
Certo, sarebbe stato il gesto più stupido e irresponsabile mai commesso in vita mia. A quel pensiero, sorrisi. Il dolore era già meno intenso, come se il mio corpo sapesse che entro pochi secondi avrei sentito la voce di Edward...