Scritta da: Silvia Nelli
Le cose più belle le guardo negli occhi... Le vivo fuori da ogni forma di virtualità e soprattutto ho imparato a tenerle gelosamente per me.
Composta domenica 21 gennaio 2018
Le cose più belle le guardo negli occhi... Le vivo fuori da ogni forma di virtualità e soprattutto ho imparato a tenerle gelosamente per me.
La società si muove sull'apparenza. Ci si preoccupa di abbellirsi esteriormente, piuttosto che interiormente. Si è sottomessi ad un sistema, gestito da potenti senza scrupoli, il cui unico scopo è quello di manovrare le persone come pecore, proponendo ai loro occhi, solo cose futili e indecorose.
In questa assurda società ci sono molti che fanno numero e pochi numero uno.
L'indice di democrazia e libertà di una nazione, si misura in base al numero di mendicanti presenti ad ogni angolo?
Siamo in trappola di una società che ci oscura gli orizzonti, ci toglie il fiato e tra un po' anche i ricordi.
Non voglio pensare quello che sarà il futuro, voglio godere il presente, sempre se questa società lo permetterà e che non continui a spegnere ogni tramonto.
Osservando bene le persone capisco quali atteggiamenti negativi li deformano nei rapporti con la società.
Alla larga dai vaccini (ci si gioca la salute di anime innocenti) in campagna elettorale. È un tema da populisti e non da premier!
Il passato alle volte è più governabile del futuro.
Dietro i potenti ci sono le mani e le fatiche dei meno potenti che sono più potenti dei potenti. Con l'unica differenza che a loro non importa nulla di esserlo. Si chiamano umili, e sono il seme della Terra.