Scritta da: alessia14
Jenny-May Butler, la bambina che abitava di fronte a casa mia, scomparve quando ero piccola.
dal libro "Un posto chiamato qui" di Cecilia Ahern
Jenny-May Butler, la bambina che abitava di fronte a casa mia, scomparve quando ero piccola.
"E tu chi sei?" "Mi chiamo Mattia, piacere di conoscerti. In verità ci siamo già conosciuti, ma eri una scricciola di otto o nove anni, forse non ti ricordi."
"Mamma scusami se sono sporco" "Non ti chiedo niente ma tu promettimi" "Sssh!" "Promettimi che questa è l'ultima volta che vai a fare non so cosa di notte."
Appena vedeva l'acqua, Anna impazziva.
Ti prego, non torturarti con domande di cui non conosci la risposta. Stai attraversando un momento molto difficile, ma ti stai dando da fare e lo fai di continuo. Ogni batosta che prendi ti rende più forte.
Mi rifiuto di telefonarti perché sono troppo arrabbiato per le critiche che mi hai rivolto a proposito delle mie doti di genitore. Se qualcuno si azzarda a dirmi un'altra volta come devo fare il padre, esplodo.
Vorrei scambiare quattro chiacchiere a proposito del peggioramento nella condotta di Katie.
Non passare con la carrozzina vicino alla nostra vecchia scuola, con il rischio di essere vista dalla signorina Nasona Alito Pesante Casey.
Alex non potrà venire a scuola domani, 8 aprile, perché ha un appuntamento con il dentista.
Le giornate "no" sono inevitabili. E non possiamo farci nulla. A meno di non essere degli scherzi della natura, tutte abbiamo giornate sì e giornate no.Commenta