Scritta da: Anna R. Di Lollo
Ho impiegato una vita per impossessarmene. La semplicità resta la mia conquista più grande.
Composta giovedì 17 gennaio 2019
Ho impiegato una vita per impossessarmene. La semplicità resta la mia conquista più grande.
Si tramuta sovente in illusione il sogno che troppo si discosta dalla via maestra della realtà.
In un mondo ormai sinagoga del denaro, a morsi s'amputa la zampa finita nella trappola chi non vuol rinunciare alla logica della propria libertà.
Ognuno in sé, giorno dopo giorno, costruisce l'infinito.
Sono i piccoli momenti in cui ci si rialza dalla caduta, in cui si resta faccia a faccia con la propria fragilità, con lo smarrimento, la confusione, la cedevolezza, a dettare ogni sviluppo, ogni successiva creatività, ogni realizzazione futura. Non è mai dall'alto che s'inizia una scalata.
Il più autentico degli amori non divampa spavaldo dalla scintilla della passione, ma arde timido sotto la cenere della tenerezza.
La neve copre il mondo, lo culla, lo rende ostaggio del silenzio, della riflessione, della meditazione, ne ricolloca il fulcro nell'orizzonte interiore. Ed è esattamente così che, per un breve intervallo, anche l'uomo ritorna migliore.
Come il vento che soffia per allontanare la minaccia delle nubi dall'orizzonte, chi è padrone di sé fabbrica giorno dopo giorno la propria felicità, dimenticando quel che manca e innamorandosi perdutamente di quel che ha.
Il sogno resta il tempo invidiato a cui aspirare, sottratto alla fiaba di ieri e proiettato verso l'illusione di quel domani accarezzato e solo tacitamente sperato.
Mirando all'arrogante lo si può ferire di striscio o fallire del tutto il bersaglio, ma puntando verso l'uomo sensibile lo si colpisce facilmente e sempre dritto al cuore.