Scritta da: Daniele De Patre
Punti di vista: rincorriamo il tanto non ottenendo nulla. Eppure, curando il poco potremmo ricevere molto.
Composta mercoledì 24 gennaio 2018
Punti di vista: rincorriamo il tanto non ottenendo nulla. Eppure, curando il poco potremmo ricevere molto.
Quando quello che fai non viene apprezzato, tu fai due passi indietro. Quando ricevi continue critiche, tu fai due passi indietro. Quando pensi di aver fatto qualcosa di utile per il prossimo, e gli altri ti danno addosso, tu fai due passi indietro. Quando parli e ti dicono che sparli, quando agisci e ti dicono che hai sbagliato, tu fai due passi indietro. Quando ti sembra di non essere compreso, tu fai due passi indietro. Cosa accadrà? Forse l'altro si accorgerà dei due passi indietro e dovrà cambiare atteggiamento. Potrà iniziare ad urlare di più perché tu sarai più lontano avendo fatto due passi indietro. Tu sicuramente lo sentirai e lo vedrai più distante. Ricorda: l'aver fatto due passi indietro sembrerà per molti una tua resa, invece no! Significherà che avrai a questo punto meno considerazione di chi ti ha attaccato, ed anche che starai prendendo la rincorsa più lunga per il momento di fare... tre passi avanti! Intanto dimostrati forte, fai due passi indietro.
Un semplice legno capace di produrre un'infinità di reazioni: emozione, silenzio, contemplazione, preghiera, stupore, implorazione, pianto, rispetto, speranza, fiducia, attesa, commozione. Solo un semplice legno, ma dalla forma inconfondibile: Croce!
Non esageriamo nel voler fare tanto, altrimenti, non riusciremo a fare nulla.
Non sarò sicuramente io a cambiare la tua vita, non sarò certamente io ad aiutarti, non sarò probabilmente io a sostenerti, ma stai sicuro di una cosa: non sarò io a farti del male.
Se mi avvicino a te non allontanarti, ti prego.
Non ti chiedo di venirmi incontro, ma di restare fermo.
Oggi camminavo per strada. Come spesso accade ho incontrato una persona che guardava insistentemente il mio incedere difficoltoso, provocando in me grande fastidio. Stanco di questo ripetersi ero tentato a maltrattarlo. Invece, ho cambiato atteggiamento; ho cominciato a fissarlo e fissarlo, fin quando nell'imbarazzo mi ha detto: perché mi guardi? Ho continuato a fissarlo, dopodiché ho risposto così: tu stai osservando il mio camminare "strano", io invece scruto il tuo pensare "assurdo". Io qualche certezza ce l'ho, tu invece... temo poche speranze.
Sono tante le cose che non vanno su questa terra.
Non sarò certamente io a cambiare il mondo;
se nemmeno tu pensi di riuscirci, chi lo dovrà fare?
Ho una proposta: siamo in due, almeno proviamoci.
Qualcosa dovremo pur fare!
Se invece di sentire, imparassimo ad ascoltare, forse capiremmo molto di più.
Se vuoi, cammina al mio fianco. In due sarà più difficile perderci.