Scritta da: Daniele De Patre
Non sarò sicuramente io a cambiare la tua vita, non sarò certamente io ad aiutarti, non sarò probabilmente io a sostenerti, ma stai sicuro di una cosa: non sarò io a farti del male.
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Non sarò sicuramente io a cambiare la tua vita, non sarò certamente io ad aiutarti, non sarò probabilmente io a sostenerti, ma stai sicuro di una cosa: non sarò io a farti del male.
Se mi avvicino a te non allontanarti, ti prego.
Non ti chiedo di venirmi incontro, ma di restare fermo.
Sono tante le cose che non vanno su questa terra.
Non sarò certamente io a cambiare il mondo;
se nemmeno tu pensi di riuscirci, chi lo dovrà fare?
Ho una proposta: siamo in due, almeno proviamoci.
Qualcosa dovremo pur fare!
Siamo solo di passaggio. Eppure, anche in quel poco, facciamo male.
Se invece di sentire, imparassimo ad ascoltare, forse capiremmo molto di più.
Se vuoi, cammina al mio fianco. In due sarà più difficile perderci.
Tenteranno di spezzarci le ali. Allontaniamoci da chi vorrà farlo: solo così torneremo a volare.
C'è chi soffre per la malattia
c'è chi soffre per la fame
c'è chi soffre per la sete
c'è chi soffre per il freddo
c'è chi soffre per la violenza
c'è chi soffre per la solitudine
c'è chi soffre per la povertà
c'è chi soffre per il poco affetto
c'è chi soffre per incomprensione
Ma la più brutta di tutte è la sofferenza a causa dell'indifferenza.
La vita è come una corsa in bicicletta.
Puoi restare in gruppo, tentare una fuga oppure rimanere indietro.
Arriverai primo, secondo o ultimo, non fa niente.
L'importante è non ritirarsi, tagliare il traguardo e dire:
ce l'ho messa tutta, ce l'ho fatta, sono arrivato!
Corriamo, corriamo, corriamo... e non sappiamo né dove stiamo andando, né cosa stiamo facendo. Forse dovremmo tornare indietro, e, come i bambini, imparare a fare i primi passi e scoprire il significato di "camminare". Invece, insistiamo a correre.