Scritta da: Giulio Pintus
Avere ciò che non si ha, rimanendo ciò che si è.
Composta sabato 19 ottobre 2013
Avere ciò che non si ha, rimanendo ciò che si è.
Ciò che siamo, che sentiamo e pensiamo oggi, anche inconsciamente, è il frutto di ciò che abbiamo sentito e pensato ieri e questi pensieri e sentimenti saranno il nostro futuro di pensieri e sentimenti.
Se le persone avessero un sogno grande e nobile da seguire e lo desiderassero davvero, la loro realtà futura sarebbe quel sogno.
Il problema fondamentale di questo momento storico sta nei sogni delle persone.
Le persone non sognano più, o sognano qualcosa di inutile, qualcosa che qualche pubblicità o qualche giornale, in passato, ha imposto loro.
Il dolore nasce nell'ignoranza dell'impermanenza, l'ignoranza che tutto è impermanente, il desiderio di possesso ne è il frutto. Il fluire dell'esistenza, dell'universo, non può sottrarmi alcunché, se non lo posseggo.
Ci sforziamo di cercare soluzioni ai problemi: i sogni sono la chiave!
Il mondo è pieno di serrature, ma povero di chiavi.
Normale: riferibile alla norma, alla consuetudine. Assurdo: che contrasta con la logica, con la ragione, con il senso comune. In Italia è da decenni che le cose vanno in maniera contraria alla logica, alla ragione, al senso comune, talmente da tanto tempo, che dovrebbe essere assurdo ritenerle anormali.
Il mondo cambia continuamente, al mutare della propria filosofia.
Per chi dunque si occupi di passioni e di contese e in esse si affligga, inevitabilmente tutte le sue opinioni saranno mortali, e neanche il più piccolo particolare trascurerà per diventare il più possibile mortale, incrementando appunto tale parte: chi invece si è occupato dello studio della scienza e delle riflessioni sulla verità ed ha esercitato soprattutto questa parte di se stesso a riflettere sulle cose immortali e divine, se viene a contatto con la verità, è assolutamente necessario che, per quanto sia ammesso dalla natura umana, prenda parte dell'immortalità, senza trascurarne neppure una parte, e, come colui che venera una divinità e mantiene in ordine il divino che abita in sé, sia particolarmente felice.Commenta
Si continua a percorrere la medesima strada nella convinzione che un giorno, questa, ci condurrà altrove.
Se la tignola continua a volare sulla fiamma anche dopo essersi bruciacchiata le ali per più di una volta, alcuni uomini sono terribilmente somiglianti ai lepidotteri.
Non sono pochi gli uomini che desiderano essere qualcuno, sentirsi importanti, amati, avvertire di possedere quella magnificenza che si è soliti osservare nelle immensità del creato, si, insomma, non sono pochi coloro che sognano d'essere un Dio. Certo, per un ateo, la cosa fa parecchio chic.