Scritta da: Rossella Porro
Si muore non una, ma mille volte quando a ferire è la mano che prima stringeva la tua.
Composta sabato 9 ottobre 2010
Si muore non una, ma mille volte quando a ferire è la mano che prima stringeva la tua.
Perché il silenzio fa paura allora ci si sofferma al limitar del bosco: gli occhi ammirano le sue bellezze che splendono alla luce del sole, ma l'anima teme le ombre e ciò che esse nascondono.
Quanto più l'amore dista dalla comprensione tanto meno puoi chiamarlo amore.
La rabbia ha mille forme, non necessariamente si manifesta con urla, la peggiore è quella nascosta: fa più paura. La gente si avvicina con fare circospetto per tastare il terreno perché non sa se dover correre a gambe levate o hai già dimenticato. Ecco faccio parte di chi nasconde, di chi consuma la rabbia macerandosi dentro e faccio paura.
Detestabili sono coloro i quali sono animati dalla convinzione di essere più di quel che sono, ma quelli che credono di essere meno di quello che valgono sono i più pericolosi. Vanno salvati dal loro più grande nemico: se stessi.
Non amo la gente che giudica, ma ancor di più detesto quelli che in cinque minuti costruiscono di me un quadro che non mi appartiene. Non sono una scatola a cui basta togliere il coperchio per guardarci dentro, sono come uno di quei libri voluminosi dalla brutta copertina che nessuno legge mai, troppo lunghi, e che si svela solo a chi ha la pazienza di arrivare all'ultima pagina.
Ogni pensiero, ogni gesto, ogni sì ed ogni no nasconde dietro di sé una storia da raccontare, ma non è da tutti saper ascoltare.
Non permettere a nessuno di toglierti il futuro, non permettere a nessuno di insinuare dubbi sul tuo valore. Chi ti ama non ti aspetta al varco urlandoti che non ce la farai, chi ti ama ti incoraggia, chi ti ama divide con te le tue paure, gioisce dei tuoi successi e piange calde lacrime per le tue sconfitte.
La maldicenza confina a destra con l'invidia, a sinistra con la menzogna, in alto con la viltà, in basso con un forte senso di insicurezza ed inadeguatezza.
Non è mai tempo per le cose per cui dopo è troppo tardi.