Scritto da: Claudio Brunelli
in Diario (Delusioni)
Avrei dovuto approfittarne quando ne ho avuto l'occasione.
Composto lunedì 8 gennaio 2018
Avrei dovuto approfittarne quando ne ho avuto l'occasione.
Ho scatoloni pieni di storia io, la mia. Un po' tutti credo che perdiamo noi stessi. Un po' tutti credo che facciamo un resoconto di quello che eravamo e quello che siamo ora. Credo fortemente in quei legami che non sono deboli mai, cioè dimostrano di esserlo ma non lo sono mai per davvero; in quelli mai scontati, mai monotoni, sempre con una nuova scoperta. Credo alle guerre con i cuscini, credo nelle urla ogni volta che ci si sente traditi, credo in quelle persone che mostrano quel bene viscerale, credo nelle risate quando una persona si brucia la lingua con la pasta bollente, credo in quell'amore strappato piano piano non per vanità ma semplicemente per dire tu sei parte di me. Dove cazzo vai?; quell'amore che strappato non fa mai male perché sa essere delicato allo stesso tempo. E questa storia la studierò su di me e non sui libri.
Vorrei nascondere un po' questo dolore che ho. E tutto tace qui dentro e tu continui a mancare. Niente di speciale, se non tu. Quel qualcuno da essere paragonato alla vita mia piena d'amore. Hai lasciato un vuoto enorme e dentro questo vuoto ti vengo a cercare ancora.
Il problema non è quanto diamo a qualcuno, ma quanto siamo disposti a perdere per questo qualcuno.
Ho sbagliato tante cose, la prima ad innamorarmi di te, la seconda a rimanere innamorata di te, e la terza ad aspettare che tu lo capissi.
Con te ho dovuto soffocare tutte le mie emozioni e senza accorgermene stavo soffocando anche me. Avevo messo la mia vita nelle tue mani e tu l'hai distrutta.
Fa male quando ti fanno credere di essere amici e poi non lo sono.
Non ci sono più i ti amo di una volta, quando dirlo ti faceva salire un nodo alla gola, ti venivano gli occhi dolci, lucidi. E ti sentivi felice, come se avessi vinto una lotteria... non ci sono più i ti amo di una volta... quando come scemi si aspettava sotto la pioggia alla fermata, dentro un'auto ad ascoltare musica, in attesa di lei o di lui. Non ci sono più i ti amo di una volta, non c'è più una rosa ad ogni incontro... non c'è più il ti amo di una volta.
Io mi sento come un profeta per anime perse, afflitte, un dottore dei cuori tristi e feriti.
Più passano gli anni, più le delusioni sono profonde e inaspriscono il cuore, e proprio in quel momento, quando accettiamo questa condizione come se ci appartenesse, che incrociamo l'angolo sbagliato e andiamo a sbattere contro chi ormai non aspettavamo più.