Scritto da: Fily Russo
in Diario (Delusioni)
Mi accorgo che, più passa il tempo, mio malgrado faccia di tutto per dimenticare, il pensiero è vivo lì, dentro il cuore.
Composto martedì 6 febbraio 2018
Mi accorgo che, più passa il tempo, mio malgrado faccia di tutto per dimenticare, il pensiero è vivo lì, dentro il cuore.
Le mie amiche, mia madre e il mio ragazzo. La mia voglia di vivere forse è all'inferno.
Guardo da dietro le vetrate della mia finestra, vedo cader fiocchi dolci e leggeri di delicata neve... i pensieri vanno lontani, ricordi degli anni di ieri ti affiorano come la neve; piano piano si discioglierà con il nuovo calore del sole che nascerà. Così è l'amore, prima nasce è dopo muore.
Gli sei stata accanto nei suoi momenti peggiori per poi essere abbandonata nei tuoi. Ciononostante l'onnipotenza del cuore ti ha indotta a perdonare ancora. Sei rimasta in silenzio, mentre subivi le scelte che lo portavano lontano da te. Avresti dovuto essere tu a segnare la "fine", e invece la tua vita cerca sempre nuovi inizi per chi ama. Hai atteso il colpo di scena che non c'è stato. Hai lottato sempre per difendere la tua esclusività e poi è lì, in quel preciso momento, che ti sei fermata, ti sei guardata e non ti sei più riconosciuta. Sei diventata una tra tante. Una a cui l'amore non perdona.
Non conto più sulle persone perché ho constatato che non sono fedeli come gli animali.
Col tempo impari a non aspettarti più nulla da chi ti ha fatto promesse mai mantenute negli anni.
Il suo soffio vitale aveva il freddo gelo nel cuore e codesta piangeva lacrime di cristallo da adornare il suo imperturbabile e inerte sentimento, poiché non sapeva generare emozioni da sgelare il suo inanimato animo.
Nel freddo dolore del suo cuore dimorava quella bonaccia esanime mescidato allo splendore di quel giallo oro ove il deserto interiore padroneggiava da tempo, sulla quale secche e penetranti orme di chi abbandonò, scavavano a calpestare ciò che folate di vento antico spazzava via, senza lasciare nessuna traccia del suo vissuto, e dalla voragine della sua tristezza fu attirata ad abitarvi sconfinando nella sua melanconia.
Aveva un'anima tormentata... un cuore freddo... nei suoi occhi un velo di malinconia... tra le rughe del suo volto non chiedeva altro che... per favore lasciatemi perdere la parola... in quel giorno si sentiva il nulla e nulla e come il suo essere silenzioso... era in silenzio che voleva restare... un silenzio proveniente da rumori assordanti. Rumori devastante per la sua mente... con quella paura di cadere nel vuoto senza rialzarsi.
Il silenzio non è nulla di grave... non è paura di un vuoto... e né paura d'assenza... il silenzio è solo una voce che riesci ad ascoltare nel profondo del cuore... il silenzio con le nostre anime in pena costruisce enormi palazzi che solo chi ha la stessa anima può comprendere.