Delusioni


Scritto da: Silvia Nelli
in Diario (Delusioni)
È facilissimo pensare a ciò che ci manca, a tutto quello che non ci viene dato e non ci è stato concesso. È qualcosa di semplicissimo sapere cosa si vuole e come lo si vuole. Un po meno facile è pensare a cosa facciamo mancare agli altri prima di pretendere ciò che non ci viene dato. Meno semplice è capire cosa vorrebbero gli altri e/o come lo vorrebbero prima di imputare la pretesa di ciò che vogliamo noi stessi. Quanto vi è facile puntare il dito e dire "tu hai... tu non sei... tu non hai"... questo atteggiamento fa viaggiare su un binario egoistico che impedisce di vedere che spesso molte cose arrivano non per per "colpa" di qualcuno "esterno", ma semplicemente perché non siamo stati in grado di vedere, di ascoltare e di mettere un solo secondo in secondo piano "il nostro"! Questo succede quando quel fatidico "tu hai... tu non sei... tu non hai"... parte prima del "fammi fermare e riflettere un attimo... forse non ho capito un cazzo"!
Composto lunedì 5 dicembre 2016
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    Scritto da: Marco L.
    in Diario (Delusioni)
    Un tatuaggio per ogni cosa andata male, un piercing per ogni storia da ricordare, uno al centro del mio volto, per la storia più deviata, un tatuaggio per il dolore, ma dalla mente nulla mai si cancella, in questo limbo di merda, dove mi sento calpestato, in un bar guardo le persone mentre il whisky mi fa cadere una lacrima amara, torno, luoghi strani, ed io cosparso come glassa nel mondo ma senza piatto centrale, un voto sul sito dove scrivo, ma non sei stata tu, sono pronto a dare il mio ultimo lascito, un oggetto trovato superando qualche guaio lontano da casa, un oggetto che forse manifesta la mia inesistente voglia di paura pur di lasciare un segno, ma la certezza dell inutilità del gesto. Cervello in fumo, uno psicologo mi guarda e ride, sotto pressione, ma è tutto chiaro, siamo così, sostituibili, la gente per strada scorre, la gente cambia, tutti cambiano e cambiano i protagonisti delle vite, guardo da solo come mi han lasciato tutti, ricordo parole e frasi mentre del trucco si attaccava ai miei abiti, parole di burro, dicevano che mai ci saremmo sostituiti e che le cose che abbiamo fatto insieme ero irripetibili con altri, fantascienza del mondo, ironia dell uomo preso dall abisso. Sono uno stupido a credere, a pensare, vorrei morire, vorrei non stressarti più con questi deliri e lasciarti libera, così libero anch'io da questa libertà finta. Ma se mollo... Ho perso.
    Composto lunedì 5 dicembre 2016
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      Scritto da: Marco L.
      in Diario (Delusioni)
      Se essere libero comporta davvero qualche rimpianto, non esiste rimpianto più profondo del sentirsi cosparso per il mondo come glassa, ma senza piatto centrale, guardarsi in torno e sapere che questa libertà è solo pura e semplice evasione, solitudine arricchita da bar e da ragazze sole in cerca di avventure, canzone folk e rock, tramonti neri intorno mentre cerchi con chi star davvero libero, un gabbiano incazzato in cerca di qualcuno con cui scorrazzare libero tra cieli, li guardo dall'alto ma nessuno vuole sfrecciare tra le ignote nubi, incatenati nella abisso della certezza, ingabbiati nella monotonia dell accontentarsi, troppo ribelle sono diventato, perché da ribelle cerco una storia, una storia che non scherzi, un qualcosa che davvero affondi e mi lasci naufragare tra le isole più sconosciute. Il futuro non esiste, ci sono solo io che volo in questo mare di merda che è la mia fottuta realtà. Mi piace in fondo la vita.
      Composto venerdì 25 novembre 2016
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        Scritto da: Silvia Nelli
        in Diario (Delusioni)
        Mettetevi in tasca tutte le belle parole che ci dite per tenerci incollati a voi. Riprendetevi canzoni dedicate e i fiori spediti se sono serviti soltanto a conquistarci il cuore per arrivare ai vostri scopi. Lasciateci dove siamo quando non avete l'intenzione di prendervi veramente cura di noi. Di starci vicino con semplicità e serenità. Non fingete di volerci aiutare a risolvere i problemi per poi complicarci ulteriormente la vita con le vostre ossessioni, gelosie, psicologie maniacali, bugie e tradimenti. Noi non ne abbiamo bisogno e non è ciò che ci farà stare meglio. Non dateci una presenza che diventa incubo, ma una presenza che alleggerisce l'animo già appesantito da vite difficili. Basta con frasi mielose nei messaggi, pensando che perché siete galanti noi cadremo ai vostri piedi. Basta con ipocrisia e falsi modi gentili che tanto che siete a "caccia" lo capiamo al primo "ciao". Basta con parole e proposte indegne perché per certe proposte ci sono posti appositi e soprattutto quando è un "no" che ricevete mettetevi al culo offese da piccoli esseri feriti, vittime solo del loro poco cervello e del loro istinto da animale. Mettetevi una mano sul cuore ogni tanto e fatevi un esame di coscienza: la perfezione non esiste, ma della convinzione di chi è convito di manipolare tutto e tutti e di essere sempre nel giusto siamo stanchi!
        Composto domenica 27 novembre 2016
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          Scritto da: Silvia Nelli
          in Diario (Delusioni)
          Vorrei vedere più collaborazione tra le persone e meno rivalità. Vorrei vedere mani che si stringono e non che si puntano il dito contro. Gradirei vedere occhi che si perdono e non spalle che si voltano. Meno orgoglio e più umiltà, meno egoismo e più amore verso il prossimo ecco di cosa avrebbe bisogno questo mondo... Ecco di cosa avrei bisogno io!
          Composto sabato 26 novembre 2016
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            Scritto da: Silvia Nelli
            in Diario (Delusioni)
            Non conta quanto tu possa rimanerci male, non è quello che non sana più un rapporto. Oltre a quanta delusione possa lasciare un determinato gesto o comportamento, conta quanto di ciò che senti viene fatto a pezzi da esso e quanta della fiducia che avevi svanisce mentre il gesto ricevuto rimane come un segno indelebile.
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              Scritto da: Chiara Trabalza
              in Diario (Delusioni)
              Qualche volta mi sento incompresa, sola, inadeguata. Come se non esistesse nessun posto al mondo adatto a una come me. Grido eppure mi sembra che nessuno mi ascolti, nessuno si fermi. È come se fossi sotto una campana di vetro. Mi sento invisibile. Forse è perché sono troppo emotiva, profondamente sensibile, tremendamente innamorata. Io nelle cose mi ci butto a capofitto senza risparmiarmi, anche a costo di farmi male. Io sento tutto, io sento troppo. E amo. Amo tanto, amo troppo. Forse è per questo che basta un niente per ferirmi. Ho imparato a dire "non fa niente" per nascondere la delusione. Ho imparato a sorridere per nascondere le lacrime. Ho imparato a dire "tutto passa" anche quando invece non passa affatto.
              Composto sabato 21 maggio 2016
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