Scritto da: Sannino Michele
in Diario (Delusioni)
Troppe ferite ho sul cuore, ma non sono sufficienti per cambiarmi, ma mi bastano per non credere più alle parole, alle promesse che non siano fatti.
Composto lunedì 21 marzo 2016
Troppe ferite ho sul cuore, ma non sono sufficienti per cambiarmi, ma mi bastano per non credere più alle parole, alle promesse che non siano fatti.
Un valoroso inchino a coloro che sono entrati nella mia vita come persone e ne sono uscite come il "niente". A coloro che hanno lasciato la convinzione che non c'è mai "un peggio", ma c'è sempre da imparare. Un brindisi, ancora uno, alla faccia di nuove esperienze che ci fanno crescere e ci insegnano che non si è mai abbastanza forti. Un inchino a chi ha sfiorato la nostra vita, lasciandoci un retrogusto amaro, ma un nuovo obbiettivo pieno di dolcezza e colori. Quei colori che hanno provato a spegnere. Brindo a voi, a voi che anche se avete fatto parte della mia vita, anche se un tempo vi ho considerato importanti. Ne siete usciti senza lasciare alcuna mancanza, ma un'enorme senso di "pulito" attorno a me. A voi!
Alcune persone hanno un sapore veramente diverso dal resto del mondo. Puoi avvicinarti a loro anche poco, ma di quell'essenza non potrai più farne a meno. Hanno il suono della semplicità, un dolce suono che ti ricorderai per sempre. Quelle sono le persone che meritano di restare nel cuore delle persone, il resto merita di restare dove ha scelto di andare.
Quante parole leggo, quanti bei concetti e principi. Contano i fatti non le parole, fidati di chi dimostra non di chi te lo dice, ecc... Sapete cosa dico!? Che nella vita ho imparato che anche i gesti mentono, che anche gli sguardi fingono. Ho imparato che esistono abbracci non sinceri e baci che sanno di poesia ma recitano menzogna. Ho imparato che non finirai mai di conoscere qualcuno e che in qualsiasi modo ti appare che sia per poco o per anni, prima o poi scoprirai che è falso e vigliacco come tutti li altri. Ho imparato che ci si salva solo salvando se stessi, imparando a regalare altrettanto, imparando a fingere e a non soffrire. Ecco... Ti salvi solo quando imparerai che il cuore non lo devi usare mai più.
Quando vorrei piangere e non lo faccio mi allago dentro. Ma cazzo qualcuno che mi tolga il tappo e faccia scorrere via l'acqua, per me non c'è? Quel tappo non riesco a toglierlo da sola, è troppo in profondità, e la pressione della mia debolezza mi respinge su.
Io ti amai, tu mi hai amato, ci regalammo momenti di vita, furono reali per me, ma fu un gioco per te, un gioco crudele fu il declino di quest'anima, questo cuore. E tu, indifferente, sorridi e vivi la tua vita, senza pensare che la vita si serve del tempo, che un giorno ti presenterà conto per quello che hai usato e in quel giorno qualunque io sarò molto lontano da te.
Pecco dell'ingenuità di credere ancora nei buoni sentimenti nonostante in questo periodo abbia notato quanto realmente la gente sia mossa non da gelosia perché sarebbe per certi versi più innocua, ma dalla pura cattiveria. È una macabra scoperta vedere l'anima nera di persone che ci circondano e ci sorridono. Resto attonita difronte a questi comportamenti. Sono schiva in manifestazioni affettive, ma regalo con cuore la mia presenza ed ora per loro non mi resta che il silenzio e non c'è da chiedersi perché vedranno le spalle e non più una mano tesa.
Ho una certa dimestichezza con le anime cattive, vestite da finto buonismo, ma possedute da false personalità. Mi piacciono anche, perché la sfida con loro non ha eguali: Cominciano, lottano e combattono da soli una guerra già persa. Chi non ha maschere non perderà mai la faccia... Sorride, li osserva, se la gode e mentre vorrebbero vederti morire in realtà ti fanno sentire vivo come non mai e mentre tu vivi. Loro inconsciamente muoiono poco a poco!
Credo che l'errore più grande sia l'errore di valutazione. Il sopravvalutare ed il sottovalutare portano a grandi delusioni, non delusioni causate dagli altri, delusioni causate da noi stessi, dall'illusione.
Adesso ho proprio capito cosa significa in certe occasioni il "silenzio". A volte perdi così tanto tempo a dare spiegazioni a certe persone che le tue spiegazioni diventano quasi giustificazioni, quando poi in effetti sai benissimo d'aver ragione, ed ecco che il "silenzio" è l'unico strumento musicale che possiamo usare, perché parlare con gente "convinta" è come parlare con muri di un manicomio.