Scritto da: Enzo Di Maio
in Diario (Delusioni)
La cosa che più apprezzo di te sono le tue frequenti assenze.
Composto venerdì 22 marzo 2019
La cosa che più apprezzo di te sono le tue frequenti assenze.
Se potessi rubare un po' di felicità tornerei piccolino nelle braccia tue mamma. Se potessi fermare il tempo lo fermerei a quando c'eri tu papà, per dirti che ti voglio un mondo di bene. Quante cose vorrei dire, ma lascio parlare il cuore, dove è scritto il dolore per un amore perduto.
Quante volte la vita mostra il meglio di sé davanti al silenzio voltato di spalle, catturando un sorriso e facendo un gran rumore.
So cosa si prova quando il mondo ti sta per crollare addosso, quando la vita che hai sempre vissuto sta cambiando e non riesci a capire il perché, quando chi ti è accanto muore, o semplicemente se ne va, quelli che avresti voluto vedere vivere per sempre, o quelli che credessi vivessero per sempre. Poi però il tempo passa, e ti accorgi che non è così, ti penti di non aver fatto tante cose prima, e allora dai le colpe agli altri, al tempo, e non a te stesso, che quel tempo lo avevi e lo hai lasciato scorrere pensando "domani", il domani non per forza esiste, ed ecco perché ci troviamo in quelle brutte situazioni a volte, quando manchiamo quella carezza ad una persona cara, quelle attenzioni ad un nostro animale domestico, quei saluti alla persona che ci piace che ci teniamo dentro, quel messaggio che non mandiamo oggi perché speriamo di averne la forza domani, quella chiamata che non facciamo. Ed eccoci qui, sconfitti da quel tempo di cui credevamo di essere padroni, senza esserci accorti che eravamo soltanto pedine, che facevano la propria mossa per non rifarla mai più.
Li siamo delusi, e non abbiamo la forza di combattere ancora, non sappiamo dove battere la testa e diciamo sempre a noi stessi "se potessi tornare indietro". E se invece smettessimo di dire così? E se iniziassimo a dire "è questo il momento giusto?" E se facessimo sempre ciò che ci fa star bene appena lo sentiamo dentro?
Ecco, sicuramente perderemmo molte meno cose e ne faremmo altrettante, perché la vita è così, o cogli l'attimo, o quel tempo vola via, in aria come un palloncino, e tu sarai lì, come un bimbo che non ha legato bene il filo al polso, e lo guarderai volare mentre il rimpianto prenderà il sopravvento.
Lì ti accorgi che hai sbagliato tanto, e sempre lì ti accorgi che non c'è più "tempo" per rimediare.
Sono rimasto così, senza parole. Perché? Non c'è da chiederselo, è più che chiaro. C'era qualcosa di meglio di me in quel momento, perché fare un solo passo verso di me? Infondo se la prima spiaggia è aperta, perché mai stabilirsi alla seconda?
Spesso veniamo uccisi più dalle parole che dai gesti... che ti trapassano l'anima e non ti danno il tempo di farli fiore in quella primavera che vorreste far nascere sempre dentro ogni attimo della vita che punge e grafia sentimenti e scalfisce le rughe del tempo come il pungente gelo d'inverni passati.
Purtroppo non sono adatta a tutti, perché per entrare in sintonia con ia mia personalità ci vuole coerenza e costanza.
Ci manca sempre un sogno a cui teniamo in particolare, da mettere come portante sulla pagina della nostra vita.
A salvare questo mondo illecito e perverso ci saranno le mani degli angeli guerrieri.
Le persone che parlano male di te sono poverine, bisogna compatirle, sono limitate in una vita d'inferno.