Esperienze


in Diario (Esperienze)
Forse se non avessi mai fatto parte della mia vita, sarebbe stato tutto molto più semplice, meno lotte, meno preoccupazioni, meno tempo perso a sprecare inutilmente il tempo stesso. Avrei potuto concentrarmi su cose più importanti, reali, cose naturali e magari assecondare quello che è l'istinto naturale, o almeno quello dell'umanità che mi circonda così da sentirmi anch'esso io, umano. Ma è questo che non capisco, perché hai così tanta importanza per me, tu che non servi a niente, non hai scopo, utilità, niente di niente, perlomeno avrei inconsapevolmente quella serenità di non sentirmi un estraneo nel mio pianeta natio.
Non so come mai sono in costante ricerca di te, innaturalmente attratto da un unanime, assuefatto e sfatto, perché poi alla fine mi fai sempre a pezzi e proprio da quei resti ogni volta mi devo ricostruire, cercando in mezzo ad un cumulo di mostruose macerie lasciate dalle vite altrui che mi seppelliscono nell'animo, quelli parti che sono le migliori di me, cercarle, scovarle, scavando con le mani rotte per tenerle lì da parte a fare quel poco che da sole possono contro una montagna che cresce sempre e da sempre.
Mi piacerebbe arrivare a capire, arrivare finalmente ad un puzzle unicamente composto di tutto quello che di positivo mi è sopravvissuto. Così finalmente non ci sarebbe più nulla capace di alimentare tutto quel peggio che c'è in me, e finalmente mi sentirei veramente arrivato dove, insieme, io e te, cerchiamo di andare ogni volta che partiamo, ogni volta che ti accendi. Chissà un giorno, si. Raggiungeremo quella metà, insieme e finalmente sarò contento di averti incontrata, di aver viaggiato.
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    Scritto da: Silvia Nelli
    in Diario (Esperienze)
    Dirai che sei stato altrove, lontano...
    Dirai che eri assente, oltre il limite possibile.
    Quando ti chiederanno della tua assenza, spiegherai che la prima persona da cui sei stato lontano sei stato tu.
    Non sai dove sei stato, hai semplicemente viaggiato in luoghi a volte bui, a volte pieni di cose nuove, sconosciute. Hai imparato e hai apprezzato cose di cui non ricordavi nemmeno l'esistenza, probabilmente non le avevi mai conosciute prima. Hai pianto, sentito freddo e a tratti hai avuto anche paura, ma sono state proprio quelle piccole cose che avevi perso di vista a darti ossigeno, volontà e forza per continuare questo viaggio verso l'ignoto. Nessuno sapeva dov'eri, in pochi sapevano che eri partito e nemmeno tu, probabilmente eri consapevole di dove fossi diretto. Hai viaggiato a lungo e nella prima parte del viaggio hai portato con te, come catene alle caviglie il dolore e la delusione che ti ha spinto a muovere il primo passo. Stanco, di una stanchezza che non dimenticherai mai, fatta di sogni infranti adagiati su cocci di fiducia e speranza finite in frantumi. Cieco e incapace di vedere un domani proseguivi un cammino fatto di ferite che bruciano.
    Non sai quanto hai camminato, ore, giorni, mesi, chissà...
    Sei ormai lontano da tutto e anche quelle catene che rallentavano il tuo passo, ora sembrano essere più leggere.
    La paura si è affievolita, quasi anestetizzata dentro un'anima ormai incapace di provare emozioni. Hai smesso di pensare, di ricordare. Adesso è solo del tuo istinto che hai bisogno, così senza fiatare, lo ascolti e a lui ti affidi, lasciando passare il tempo.
    Non sai quante volte hai cambiato direzione, non ricordi quante persone hai incontrato, quante storie hai ascoltato, ma sai che hai vissuto quel tempo e forse è stato uno dei "Tempi" più importanti della tua esistenza.
    Spiegherai alzando le braccia che non sai dove sei stato...
    Forse non sei mai veramente partito, probabilmente hai viaggiato dentro la tua anima e non su strade sconosciute... Ma se la persona riflessa nello specchio, che oggi sorride senza veli e finzioni sei tu, credimi sei sicuramente tornato.
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