Scritto da: Gerardo Migliaccio
in Diario (Esperienze)
Il business intelligence deve necessariamente essere espressione di rappresentanza di tutti i ceti sociali, in particolare modo quella dei giovani.
Composto lunedì 1 gennaio 2018
Il business intelligence deve necessariamente essere espressione di rappresentanza di tutti i ceti sociali, in particolare modo quella dei giovani.
L'economia, il business in generale, non è affatto un mondo di cervelli ben pensanti, che in maniera autoreferenziale si elogiano a vicenda, succede spesso - tra l'altro - che i grandi manager prendono in considerazione cantonate di un livello esagerato, cantonate o paradossi grandi quanto l'intero continente, il liberismo sfrenato e la globalizzazione dei mercati, con la povertà diffusa, e la ricchezze accertate in poche elite, ne sono una evidente conseguenza aberrante.
In un mondo cinico, dove ormai si sorride delle pene altrui, io non posso che diventar cinico anch'io.
E tu dimmi come hai scelto di vivere, nel dolore di aver provato qualcosa o nel dolore di non aver provato mai nulla?
La verità è che siamo tutti perfettamente sostituibili, e credo che sia giusto così.
Ho visto il male da così vicino da volerci stare il più lontano possibile.
Non vi affannate a fare grandi cose, tenetevi in forma per gesti di cuore, sono i più essenziali per lunga vita.
La nostalgia è pur sempre qualcosa di nostalgico ma che abbiamo vissuto, è il non aver vissuto niente di nostalgico a farmi davvero paura.
Alcune cose nascono solo per poi vederle finire.
L'intelligenza è in qualsiasi cosa, sia essa animata od eterea. Noi possiamo comunicare con tutto ciò che esiste in natura, dagli esseri animali ai vegetali e ai minerali. È necessario però comprendere che siamo noi a condurre il prezioso veicolo interiore che utilizziamo per esistere e per realizzare la giusta connessione con il Creato.