Esperienze


Scritto da: Rosanne Donatiello
in Diario (Esperienze)
Non è facile starmi accanto. Non sono una donna superficiale, quando inizio un discorso, una discussione esigo che si porti a termine. Non mi piacciono le mezze misure, o è bianco o è nero. Sono onesta ed esigo onestà. Non scendo a compromessi. Non riesco ad essere indifferente a parole dette con superficialità, nessuno parla tanto per parlare, nelle parole c'è sempre un pezzo di verità. Quando amo, regalo anima e cuore ed è facile per me accorgermi di non essere ricambiata allo stesso modo. La solitudine non mi spaventa, sto bene con me mentre non riuscirei a stare con chi sola mi ci fa sentire. Quelle come me spaventano gli uomini, non siamo per tutti. Non è facile starmi accanto se non c'è rispetto, se dentro al cuore non c'è amore, non c'è poesia. Sono difficile sì, ma solo per chi non è in grado di capire che una donna è dotata di un cervello.
Composto lunedì 21 novembre 2016
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    Scritto da: Cetty Cannatella
    in Diario (Esperienze)
    Mi soffermo a guardare i giovani, che con leggerezza e distrazione ascoltano gli anziani. Non capiscono il valore. Molti sono presi dall'apparire: io sono, io ho, io dico, io faccio, mentre basterebbe un po' di umiltà d'animo. Io davanti alle persone più grandi ho sempre pensato: loro sanno prima di me, loro hanno avuto prima di me, hanno detto prima di me, hanno sbagliato prima di me, ma soprattutto hanno amato prima di me. Mi faccio piccola e con immensa gratitudine imparo, ma soprattutto amo. Perché l'essenza vera della vita non è altro che l'amore. Il confronto è solo fra persone umili e intelligenti, ormai specie rara.
    Composto sabato 19 novembre 2016
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      Scritto da: Cetty Cannatella
      in Diario (Esperienze)
      Diffidate delle persone perfette. La vita è fatta di sbagli e ferite. Amo i miei sbagli lecco le mie ferite e non giudico. Faccio tesoro di ogni cosa... poi mi guardo da chi non ha capito niente, da chi la vita l'ha avuta facile e so"che non capiranno mai... e allora tiro dritto per la mia strada... orgogliosa anche delle mie cicatrici. Quelle mi ricordano chi sono e perché. Quelle che mi hanno insegnato che ogni cosa la devi conquistare e mai pretendere. Che guardare e giudicare gli altri non fa crescere... introspezione e umiltà toccano infiniti orizzonti dove gli altri vedono solo confini.
      Composto sabato 19 novembre 2016
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        Scritto da: Roberto Giusti
        in Diario (Esperienze)
        Finché vedi un tuo parente morto, disteso dentro la bara, è in qualche modo come se fosse vivo, come se ancora potesse parlarti o guardarti. Poi però arriva il momento in cui la bara si chiude, e li ti crollano i nervi. Tutta la disperazione, rassegnazione e rabbia si sfogano, attraverso lacrime più o meno espresse, poco importa. Lì, in quel preciso momento, ti senti davvero morire. La vita ti abbandona e tu abbandoni te stesso, cercando speranza in un Dio che troppo spesso non c'è, o comunque un motivo per quella morte che non riesci a capire. E li, come macabra magia, la tua anima si lega per sempre con quella del tuo caro defunto e tu... non sarai mai più lo stesso. Col dolore cambierai e, sentendoti solo, col suo ricordo invecchierai.
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