Scritto da: Megan Gandy
in Diario (Esperienze)
Le sue mani avevano qualcosa di carnale, aderivano perfettamente alla mia pelle.
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Le sue mani avevano qualcosa di carnale, aderivano perfettamente alla mia pelle.
Il giudizio degli altri fa paura solo a chi ha qualcosa da temere. Io non temo nulla, cammino a testa alta e mi disinteresso del tuo giudizio.
Ho bisogno di qualcuno che mi faccia volare, non che mi metta in gabbia.
Pensano di fare con te quello che fanno con tutti, ma io non sono tutti.
Mi rendo conto che spesso sono una persona scomoda perché non riesco a stare zitta, se vengo provocata reagisco, se percepisco arroganza nei comportamenti ricambio il favore, a parola corrisponde parola. E se pensavi di avere trovato una donna che abbassasse la testa e tacesse, mi dispiace per te ma hai sbagliato persona.
Tra mille fiori colorati e il canto della natura che si è appena risvegliata, mi accorgo che il mio cuore è assetato di gioia, la mente reclama serenità e l'anima si nutre di quei momenti di amore vero, donati a coloro che stringo forte alla mia esistenza. E mentre mi osservo riflessa nell'acqua limpida di un torrente capisco che solo l'amore e i sentimenti puri come le gocce di rugiada al nascere del sole costituiranno la base su cui costruirò il mio futuro.
C'è un detto che dice "il saluto è degli angeli". Sarà pur vero, ma io il saluto lo ritengo un gesto dovuto che nasce dal cuore e viene fatto con il cuore. Un gesto che ci distingue dai cuori vuoti, freddi e privi di vita e di rispetto verso il prossimo.
Non era tanto l'essere diffamata che dava fastidio, ma subirlo da chi della propria vita non poteva farne un vanto, ma avrebbe dovuto averne solo vergogna.
Delusa dalla vita, delusa da chi non ha capito il mio amore, delusa da chi non ha saputo ascoltarmi. Mi abbraccio le mie colpe, colpe che non merito, perdendomi nei miei "dove ho sbagliato", "se io fossi stata", fino a far sanguinare l'anima, fino a star male e cercare di cambiare, ma non è così. Perdonati, perdona il tuo stupido pensiero. Lo devo a me stessa. Perdonati, mi dico, e incomincia a guardare un nuovo orizzonte.
Raccolgo pezzi di vita sparsi in questo mondo, li porto all'anima mia, per non dimenticare mai chi ero e per mai dimenticare cosa sono. Io, sempre io, semplicemente io. Cresciuta.