Esperienze


Scritto da: Mariella Buscemi
in Diario (Esperienze)
Preparo le mie parole con l'olio perché scivolino lente. Si separano le gole dove i significati diventano scomodi. Mi ammacco sulle comprensioni che mi ha dato il tempo e che mi conduce sempre dove non dovrebbe. Lontana da ieri, lontana da qui. Credo a poche cose, riassumibili in una manciata di profumi che passano sotto al naso o di immagini che catturano fugacemente l'attenzione e portano a far scattare la testa una seconda volta per accertarmi se quel che ho visto sia vero o frutto di ciò che vorrei fosse. Sei. Saresti stato. Sagome. Contorni senza contenuti. Questi giorni non appartengono agli anni e fuggono dalle stagioni, non tengono in conto i durante e io vorrei vivere dei mentre tra gli spazi, incuneata a malapena. Riflessi che nulla tolgono alle immagini, ma le fanno appartenere ancor più. La luce che vi passa in mezzo lo sa. L'ombra subisce. Gli occhi si sbriciolano e le mani anticipano i passi per scoprire l'ostacolo prima dell'inciampo. Mi vivo in prima persona, in una coniugazione errata e dalla declinazione imprecisa. A mutare è la radice. Anche le origini mi hanno tradita.
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    Scritto da: Mariella Buscemi
    in Diario (Esperienze)
    Perché mi chiedi del dolore? Lo sai. Non chiedere. Quando la tua terra trema e io mi ritrovo alle pendici delle tue urla. Quando, tra le crepe, mi vedo insinuata tra le fessure e muoio di siccità. Di tutte le volte che son rimasta spogliata, la volta che mi sono sentita più nuda è stato quando più non mi guardavi e i muri di casa sono diventati specchi a riflettermi la vergogna. Spogliarsi per nessuno e spogliata d'ogni cosa. Anche le ossa in vista. E gli organi. Ma le mie mani non sono le tue. E i vestiti in terra somigliano a una carcassa. Non chiedermi dell'ovvio, delle cose che già sai, delle risposte che ti sei dato, né di quelle che non mi dai quando sono io a chiederti. Le tue parole mi fanno gioco e smorzano le mie. Mi rimani nel tempo che va tra gli occhi che si aprono e che si chiudono. E quando non ci sei, l'attesa mi somiglia alla cinta troppo stretta in vita. Non voglio essere "quella dell'ultima volta", ma voglio appuntamenti a ogni stagione, anche quando la sensazione dell'esserci persi di vista sarà sabotata dal vederci casuale anche se casuale non è mai. Incontriamoci il ventuno d'ogni primavera e quando farà troppo caldo, andiamo al mare. Sarà un autunno da ricordare per tutto l'inverno. Sfuggiamoci per renderci indimenticabili. Io ti dimentico come chi non dimentica.
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      Scritto da: Rosita Ramirez
      in Diario (Esperienze)
      A volte è necessario escludere le persone, cancellare i ricordi, buttare quello che ti fa piangere, abbandonare ciò che ci rende il male, la libertà dalle cose che ci imprigionano. Sempre si aspetta il meglio, ma bisogna prepararsi al peggio e prendere quello che viene. Un cambiamento, sì, bisogna avere il coraggio di non arrenderci mai, e di valorizzare chi amiamo e chi ci ama, quelle persone meritano il nostro rispetto. Per il resto, beh, nessuno ha bisogno di nessuno, del resto spetta a noi essere felici.
      Composto lunedì 8 luglio 2013
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        Scritto da: amber
        in Diario (Esperienze)
        Quello che non sono non lo diventerò mai, però devo almeno riuscire a diventare quello che sono. Inutile dire che non è facile, e che il mondo vuole tutto da me tranne questo. Ma, in fin dei conti chi è il mondo? Ognuno chiama mondo la realtà che conosce, le persone con cui (magari suo malgrado ) ha a che fare, ma questa per quando grande sia non è che una minima parte di ciò che è il mondo, il quale mondo non è che una minima parte di ciò che è l'universo nel quale si trova.
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          Scritto da: Gigliola Perin
          in Diario (Esperienze)
          Molte volte lascio i pensieri camminare nella mente. E guardandoti mi chiedo se ti ho realmente amato o se ti ho scelto perché era quello che tutti s'aspettavano facessi. Vado a ritroso nel tempo, e mi vedo, sempre perfetta, pronta, studio, lavoro. Quella sulla quale potevi contare, la testa sulle spalle, mai al disopra delle righe. Ora ho tutto, la famiglia perfetta. Sai quella del Mulino Bianco, la casa che sognavo, i figli che volevo e l'uomo che tutti volevano che sposassi. Allora perché mi sento vuota? E mi chiedo cosa io volessi realmente, se qualcuno mi avesse chiesto cosa volessi io, avrei fatto queste cose o avrei rincorso i miei sogni? Ora lo so. Ora che ho avuto il mio sogno so che l'avrei rincorso. ora che ho perduto quel sogno posso solo dire che ho saputo cosa significhi amare.
          Composto mercoledì 11 dicembre 2013
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            Scritto da: Gigliola Perin
            in Diario (Esperienze)
            Che significato ha l'amore, il ti voglio bene, quando leggi parole che dicono che tu non esisti. È questo il significato? Eliminare chi dici d'amare davanti ad altre? Io so che le parole lasciano il tempo che trovano, ma i gesti, quelli uccidono. Non permetterò mai a delle parole di cancellare il bene che ti voglio. Il gesto, quello mi ha ucciso, ha riempito la mia testa di dubbi mi ha ributtata indietro nel tempo, quando guardando i miei occhi, il dolore che contenevano, la mia voce incrinata, sei riuscito a mentire. Mi sono ritrovata dentro a quell'incubo ed ha riaperto tutti i miei dubbi, le mie paure. Il gesto di negare l'amore, quello ha fatto male. Dicono che l'esperienza ti aiuti a crescere, che sbagliando s'impari, dal profondo del mio cuore te lo auguro. Ti auguro di non fare gli stessi sbagli con lei, la verità fa male ma è sempre meglio di una menzogna. Sii l'uomo che ho conosciuto un tempo, quello che difendeva la sua donna sempre, quello che le teneva la mano mentre la vita scappava dalle sue dita. Sii con lei l'uomo che io amo perché io ti ricorderò così. Occhi che mi guardavano, mentre la bocca sorseggiava un caffè, orecchie che ascoltavano mentre parlavo di me. Ricorderò l'uomo che si fermò in mezzo alla strada e mi baciò, senza pensare al domani e non sapendo che mi aveva regalato una speranza per combattere la morte, lottare e vivere per noi.
            Composto lunedì 16 dicembre 2013
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              Scritto da: Gigliola Perin
              in Diario (Esperienze)
              E poi? Poi scopri che tutti bravi a condividere link dolcissimi che parlano della gioia delle feste a Natale: devi essere più buono, ti auguro serenità. Bla, bla, bla. Belle parole, ma l'ipocrisia di una persona prende sempre il sopravvento. Che schifo. Meglio io, che non fingo una bontà che non ho e nemmeno un'anima spensierata e candida.
              Come ho detto ieri, non serve un giorno per essere ciò che non sei. La sincerità c'è o non c'è. Quindi ti posso solo augurare di trovare un po' di pace. Queste parole sono per te, che ti dimostri una persona, ma poi cadi ed esce ciò che realmente sei. Non puoi ingannare un'anima che non si considera perfetta, ma nella sua imperfezione sa vedere ciò che agli altri sfugge. Ti auguro ti lasciare l'invidia dietro di te perché solo così saprai cos'è un'anima serena e spensierata.
              Composto martedì 24 dicembre 2013
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                Scritto da: Rosita Ramirez
                in Diario (Esperienze)
                Io, l'adultera virtuale, l'inadatta, l'indesiderabile, l'indecente. Mia è questa schiena spaccata a mezzanotte, dopo una giornata di casa, lavoro, e lotta perenne contro il caos della vita, dei pensieri. Mio questo corpo addormentato, sdraiato sul divano quando manca la forza di far due passi per andare a letto. Io, sono io che aspetto invano una carezza, un gesto di tenerezza, una parola di conforto da colui che dovrebbe essere la persona più vicina al mondo, l'amore di sempre. Le ho piante tutte queste lacrime stanotte, perché domani non dovrà che sembrare allergia di primavera questo aspetto. Passerà anche questa notte, come queste lacrime, come questo dolore, tutto passa, tutto, anche la sofferenza, il dolore, la rabbia di sapere che ci sei, e non ci sei per chi vorresti essere. Ma tutto passa e domani sarà un altro giorno. Tornerà a brillare il sole, una nuova alba, un nuovo vento che soffia e porta via tutto, una nuova vita da vivere con gente nuova.
                Composto mercoledì 13 maggio 2015
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                  Scritto da: Gigliola Perin
                  in Diario (Esperienze)
                  Guardo i labirinti che ho costruito nell'anima e mi perdo alla ricerca di me stessa. Muri. Muri sempre più alti m'allontanano dal mondo, qui, ora rinchiusa in questa prigione di sbarre trasparenti, visibili solo a me. Qui, in questo posto che non c'è sto cercando il mio io. Cerco la donna che credeva e sognava, quella che aveva negli occhi la speranza, quella che guardava al futuro pur consapevole che il suo potrebbe finire anche domani. Grido il suo nome nella convinzione che creda al domani, che quelle decisioni a lungo termine portavano il nome di speranza. Ma lei non risponde si è persa dentro se stessa sola attende quel responso che sa di morte.
                  Composto venerdì 13 dicembre 2013
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                    Scritto da: Gigliola Perin
                    in Diario (Esperienze)
                    La falsità non fa parte di me, tu che lo sei, menti come bere un bicchiere d'acqua. Ipocrita, apri questa porta ed esci. Non ho bisogno di altre bugie, un giorno volgerai i tuoi pensieri a chi ti ha dato tutto e capirai che hai perduto l'unica persona che ti accettava nel bene e nel male. Sii onesta almeno con te stessa, l'hai usata e nulla più.
                    Composto sabato 14 dicembre 2013
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