Esperienze


Scritto da: Sabrina
in Diario (Esperienze)
Il cielo inizia a sgombrarsi giusto in tempo per esibire un tramonto bellissimo, mentre le ultime nuvole rimaste contornano l'azzurro e l'arancio esaltandone i contorni e donando al paesaggio un sapore fiabesco. Sulle ali dell'immaginazione, mi lascio trasportare dove nessuno è stato mai, dove tutto e niente si fondono sulla linea dell'orizzonte e dove nulla ha peso, colore, odore, riuscendo così a sciogliere i fili che mi tengono stretta a questa esistenza. Leggerezza e serenità mi cullano per un attimo di magia, in una oasi lontana nello spazio e nel tempo. Libera di spiegare le ali in un prezioso momento di estasi per poi tornare nella mia gabbia fatta di carne e ossa pronta per affrontare la vita.
Composto mercoledì 27 maggio 2015
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    Scritto da: Mariella Buscemi
    in Diario (Esperienze)
    Ne scriverò di pagine. Finirò tutte le mie lettere con l'inchiostro scadente, quello che si sbiadisce sulle vocali lunghe e tratteggia le consonanti. La china che ripassa più volte su se stessa per imprimersi sulla carta. Parole di ferita viva e stilografiche in punta di bisturi farmi operazione a cuore aperto, incidere sui significati crudi che perdono d'ogni gentilezza. L'ultimo referto dei malati terminali. E bandisco ogni poesia, inneggiando alla volgarità della pelle che si stacca, brandelli d'accenti che sbagliano i suoni del detto, apostrofi caduti sul taciuto, correzioni azzardate alle scorrettezze. I libri si staccano al centro e disperdono i fogli come le foglie. Stasi d'aria immobile dallo scirocco di moti assenti. Ho creduto all'onda che s'increspa, ma il mare crea fango sulle rive e i detriti si ammucchiano ai rimasugli della rena che mi scivola dai pugni che credevo stretti. Come il nulla che vedi quando perdi. Come il niente che si moltiplica per se stesso. Come chi dorme troppo per imitare la morte. I frantumi del cristallo sembrano urlare "basta". Frammenti di donna in mezzo.
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      Scritto da: Mariella Buscemi
      in Diario (Esperienze)
      Resterò a venti fermate e sibilerò un addio al fischiare del treno che riparte. In modo che non si senta. Anche il cielo ha trasfigurato il suo volto per farsi subito buio. È subito notte sui giorni tristi. Non s'è mai vista alba. Echi di parole andate che viaggiano sulle rotaie allineate, rimanendo sempre un passo indietro, per essere più facilmente investiti. Morti ammazzati sui binari d'una memoria di ferro che devia il percorso per ritrovarsi sempre allo stesso punto. Il cartello del tuo buongiorno a chilometri di distanza. Mi fisso sui contrasti del mondo che scorre. Velocità e vertigine come i pensieri nelle viscere. Contro-verso. In assenza di fiato. Questa partenza mi dà un comando violento. Mi sfratta. Me ne resto ferma per un po', alla stazione dei rientri e delle solitudini a guardare quelli che s'affaccendano a vivere per contrastare meglio l'inettitudine. Si muovono disordinatamente, ché fermarsi induce a pensare. I miei occhi sono specchi che riproducono riflessi di sguardi vicini. Chi è lontano non ha visione.
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        Scritto da: Conny82
        in Diario (Esperienze)
        Uno scrittore lo sa, poco importa se sei uno scrittore da "caro diario", da best sellers o da pagina Facebook, quando arriva l'attimo tu devi scrivere, perché per noi non si tratta di fantasia. Non è che ci sediamo, facciamo correre la fantasia e scriviamo o almeno non sempre, purtroppo, è che ad un certo punto le parole ci piovono dal cielo e ci sono periodi di diluvio e periodi di siccità. Quando arrivano le idee devi scrivere ovunque ti trovi, devi farlo, l'attimo nn puoi perderlo, se nn scrivi in quell'istante, non lo scrivi più, si danneggiano i dati e perdi il file. Poi ogni scrittore ovviamente è a sé, ad esempio il mio mito: stephen king scrive quel che vede nelle sue allucinazioni o nei sogni (ammazza che sogni!), io invece è come se scrivessi quello che qualcuno mi sussurra all'orecchio, c'è una forza speciale nello scrivere nel creare, quasi soprannaturale, a me ha dato sempre l'impressione che a volte qualcuno mi suggerisse. Perché a volte scrivo di me, ma a volte scrivo delle cose che si mi appartengono, perché quelle parole quelle emozioni mie le sento, ma che realmente non ho mai vissuto come se fossi collegata col mondo circostante e io fossi come una rete che raccoglie emozioni. E dico a tutti scrivete, forse non vi leggerà nessuno, o forse migliaia di persone ma in qualsiasi caso se ne sentite il bisogno scrivete non negatevelo mai.
        Composto giovedì 21 maggio 2015
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          Scritto da: Silvia Nelli
          in Diario (Esperienze)
          L'ultima volta che ho visto il "buio" pensavo di non farcela e quando ne sono uscita mi sono resa conto che il peggio invece ancora doveva venire. Lo avevo di fronte proprio in quel momento, dovevo accettarmi! Non è stato facile accettare i cambiamenti che quel dolore aveva portato dentro me. Io, dolce, affettuosa e buona ero diventata dura, spietata e senza mezzi termini. Io fiduciosa verso il prossimo ero adesso diffidente e schiva verso chiunque si avvicinasse a me. Ecco, oggi che mi trovo di nuovo a soffrire dello stesso dolore, mentre ci navigo dentro, cercando di non affogare per trovare la strada giusta e risalire la riva penso a quel giorno. A quel giorno in cui di nuovo in piedi mi guarderò dentro e allo specchio e vedrò la nuova me. Già so che non mi piacerà e non so perché, ma questa volta so che cambierò in peggio. Non ho scelta posso solo dirmi "addio" e andare incontro ad una nuova donna sicuramente ancora più dura e schiva. Una donna ancor più chiusa e mai più "malleabile" perché adesso sa che lei è decisamente "troppo" per chiunque viva con i concetti di questi tempi bastardi che non mi appartengono.
          Composto martedì 26 maggio 2015
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            Scritto da: Silvia Nelli
            in Diario (Esperienze)
            Sono così incazzata con il mondo e con la vita che se avessi un fucile in mano la prima a cui sparerei è proprio me stessa. Sì! Per essere stata così stupida, per aver giurato a me stessa che non lo avrei permesso mai più. "Ora so cosa sia morire". Mi dicevo: beh non ho imparato un cazzo! Ho solo imparato che l'amore ha un prezzo troppo alto per me. Adesso che mi manca anche la forza per respirare, voglio solo cercare anche a tastoni, anche strisciando quella cazzo di porta che mi porta di nuovo fuori da l'incubo. Voglio riattraversare quel dolore, quel corridoio pieno di lacrime e se pur rischiando di affogarci dentro ne uscirò vincente anche questa volta. Io rinascerò ancora. Diversa, ancora una volta diversa, ma rinascerò. Lo farò per me stessa, per le persone che contano e che meritano e per quel qualcuno che ancora aspetta me. Me che solo sento il bisogno di abbracci sinceri e di amore vero e io lo troverò. E quando sarà sorriderò pensando che chi mi ha persa mi ha solo dato la possibilità di stringere tra le braccia quella felicità che in quel momento avrò dentro.
            Composto martedì 26 maggio 2015
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              Scritto da: Silvia Nelli
              in Diario (Esperienze)
              Ho sempre pensato che riporre il cuore nelle mani di qualcuno fosse un atto di enorme stima e devozione verso quella persona. Ed ho sempre creduto che se, mentre sta tra le sue mani, lo apri e lasci uscire la parte più bella e più intima di te è un atto di estrema fiducia. Ho sempre pensato che a poche persone puoi concedere questo privilegio e solo una persona stupida può non capire l'importanza del gesto. Purtroppo ho anche capito che a molti non importa, spesso non pensano, ti trascinano nella loro vita e poi come se nulla fosse mai stato detto, concesso e condiviso si dimenticano. È li che l'amore per me stessa rinasce con una forza spaventosa, una forza così grande da distruggere qualsiasi altro tipo d'amore. Di un amore concesso, provato, donato e ancora appeso ad una lacrima, una lacrima ormai di troppo.
              Composto lunedì 25 maggio 2015
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                Scritto da: djfmp3
                in Diario (Esperienze)
                Vorrei starmene su uno scoglio ad ascoltare in silenzio il cantare del mare, vorrei potermi rispecchiare nel spumeggiare dei sui ritmi tribali che con note di musica si infrangono sullo scoglio del gabbiano solitario, e poi distendermi sulla sua calda pietra che sa di sale, ad aspettare il tramonto per salutare le sue creature della notte danzare. Sotto quello manto di stelle d'anime che nel suo infinito spazio le luce della notte sanno ogni sera calare, da lì ritornare a sognare gli ritmi di un cuore che vuole volare, e da lassù il mondo ascoltare.
                Composto lunedì 25 maggio 2015
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                  in Diario (Esperienze)
                  La mia strada è sempre stata irta e difficile, tante lacrime e pochi sorrisi, per un traguardo conquistato ci sono state tante e tante sconfitte. Conosco profondamente il senso di amaro che si prova nel non poter fare ciò che si desidera e che diventa come il fiele nel rendersi conto che non è per incapacità che l'obiettivo non si raggiunge ma per impossibilità a causa della mancanza della materia prima. Niente è più deludente di sapere e non potere. E la vita scorre senza che nulla cambi, ma cambia il modo di percepire, approcciarsi, ascoltare, cambia la mentalità, prima aperta e disponibile, ora attenta e scrutatrice. Se l'incertezza fosse oro la mia casa sarebbe il deposito di paperone, se la tristezza fosse acqua, io avrei tutti i mari, fiumi, laghi e stagni del pianeta, cos'è un sorriso avendone dimenticato l'aspetto, cos'è la serenità non conoscendone il calore. Ancora è lungo questo vagabondare in cerca di qualcosa che almeno per un paio di secondi della mia tribolata vita mi doni una parvenza di spensieratezza. Dunque un giorno finirà l'attesa di questo non so che, che per quell'attimo che ripaga la mia stanca esistenza mi faccia sussurrare al vento, il mio vagabondare in fondo non è stato vano.
                  Composto lunedì 25 maggio 2015
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                    in Diario (Esperienze)
                    Mi mancano gli aperitivi con gli amici, le cene, le serate. Mi mancano le cazzate in loro compagnia, le mattate, le corse folli e le notte insonni. Mi mancano quelle aspre diatribe per divergenti opinioni riguardanti qualsiasi contesto e le conseguenti birre pacificatorie. Mi manca la vita di coppia, le coccole, i sorrisi. Mi manca sentirmi parte di qualcosa di speciale, sentirmi importante. Importante per lei, non per altre. Mi manca il dolce sfiorarsi al cospetto di un cielo coperto di stelle e pure, stare abbracciati sotto le coperte mentre fuori piove a catinelle. Mi mancano i tramonti, gli sguardi, il capirsi al volo. Non mi basta la buona stella. La fortuna non è nulla, senza amore. Non mi basta il lavoro ben retribuito e nemmeno l'adoperarsi tutti i giorni. Appena stacco, appena mi fermo un attimo, mi accorgo della mancanza di tutti questi dettagli. Mi accorgo, che il raccolto sarà povero, perché non c'è stata alcuna semina. Ma ciononostante, vado avanti, non mollo. La speranza, è una spina che grazie a Dio non riesco a togliere, e nel frattempo, cambierà stagione, ci saranno storie nuove.
                    Composto domenica 24 maggio 2015
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