Esperienze


Scritto da: Silvia Nelli
in Diario (Esperienze)
La vita insegna quando ti fa a pezzi e quando ti regala un sorriso. La vita non risparmia niente e nessuno, ti da solo il tempo di capire per chi devi risparmiare il tempo da dedicare e a chi devi risparmiare attenzioni. La vita lascia segni non sempre cancellabili, alcuni li porti dentro per sempre. La vita la voglio vivere e per viverla amo riempirla di certezze. Amo sfidarla e fare a pezzi le barriere che mi rallentano. Amo guardarmi dentro e se necessario tornare indietro e cambiare strada. Amo valutare nuove prospettive e nuove persone. Amo scegliere solo ed esclusivamente per me. Amo la verità anche detta in modo diretto. La amo perché una bugia scivola pian piano, ma la verità resta e ti apre nuove strade... spesso proprio quelle giuste. La vita mi ha detto: "ricordati che non torno". È li che ho capito che ciò che non era sicuro di seguirmi doveva restare dietro. Amatela la vita, lei spesso non perdona e non dimentica, lei non ha tempo per il niente e ama essere riempita di sì e di sicurezze. Di costanza e di certezze. Di amore e di sincerità. Lei ama sorridere, per questo forse la sento così tanto simile a me.
Composto lunedì 15 giugno 2015
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    Scritto da: Silvia Nelli
    in Diario (Esperienze)
    Un giorno dissi: "ho perso una volta, non voglio perdere la seconda". Ho perso anche questa volta, ma stavolta sono felice di aver perso. A differenza della prima, dove ricordi ed emozioni sono rimasti intatti. Dove la stima per la persona è ancora alta. Dove malgrado il male ricevuto, ma causato involontariamente, io stringo nel cuore quei momenti. Li stringo così forte da amarne anche le lacrime e i due anni di dolore. Nel secondo caso invece riesco a sentire un'amarezza immane, un pensiero che giorno dopo giorno è sempre più lontano. Una mancanza che ogni giorno è sempre più fievole. Riesco solo a dire: "non ti credevo così". Questo fa di me una persona consapevole che ciò che non può meritare me non merita da me alcun rimpianto... forse proprio questa convinzione fa di me, malgrado tutto, una persona serena. Una persona che forse ancora non è pronta ad allargare le braccia a nuovi amori, ma è sicuramente una persona che sa ciò che vuole, una persona libera di ascoltare nuove emozioni e di scegliere se viverle.
    Composto sabato 13 giugno 2015
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      Scritto da: Silvia Nelli
      in Diario (Esperienze)
      Ringrazio chi qualche anno fa mi ha fatto male, ma male davvero. Per rinascere mi sono serviti quasi tre anni, ma quel dolore a me ha insegnato ad usare la testa, a non far finta di non vedere. Mi ha insegnato che la ragione
      può intervenire sul cuore e cancellare qualcosa che non deve più esistere. Io sono fiera e lo sarò sempre di me, perché so amare da pazzi, ma so anche capire non solo dove non ho più un motivo per restare, ma anche dove non ho più un motivo per continuare ad amare. Avrei dovuto piangere, invece mi sento forte come non mai e non ho più paura. questo mi fa capire che oggi io non ho perso, ma mi "hanno persa".
      Composto lunedì 8 giugno 2015
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        Scritto da: Morgana Corso
        in Diario (Esperienze)
        Sapere che ogni mattina c'è una signora di 83 anni che mi aspetta con ansia per alzarla dal letto, mi dà una gioia immensa, da un'altra parte mi rattrista perché mi dico che non sia giusto che ad una certa età si debba dipendere dagli altri, se sei carente di salute, spero di non dover dipendere mai da qualcuno.
        Composto sabato 20 giugno 2015
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          Scritto da: Sabrina
          in Diario (Esperienze)
          Guarda avanti, facendo attenzione a non inciampare nei ricordi dolorosi e stringi forte le redini della tua vita, che ti porteranno lontano. Non voltarti mai e non dare ascolto ai dubbi che si insinuano nella mente, continua a camminare perché un giorno sarai fiera e ringrazierai la tua forza, che ti ha permesso di combattere, vincere e proseguire, a testa alta come ogni persona onesta di questo mondo.
          Composto domenica 14 giugno 2015
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            Scritto da: Silvia Nelli
            in Diario (Esperienze)
            Io scelgo da sola. Nella mia vita non ho mai fatto scelte per gli altri, per ciò che pensavano gli altri, ma sempre e solo con la mia testa. Ne vado fiera, e se a volte ho sbagliato meglio con la mia di testa che con quella degli altri. Puoi odiare qualcuno, che con te si è comportato (secondo te) di merda. Ma questo non significa che per questo debba odiarlo pure io. Io guardo ciò che viene fatto a me e valuto in base a questo. Posso lasciare dietro me persone che ritengo non siano più degne di starmi vicino, posso lasciare dietro me persone che amo solo perché capisco che sarebbe un dolore ancor più grande portarle con me. Ma qualsiasi cosa scelgo lo farò sempre e solo per me stessa.
            Composto venerdì 12 giugno 2015
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              Scritto da: Mariella Buscemi
              in Diario (Esperienze)
              M'interrogo al centro. Sono avanzate le risposte sulle domande mancanti. Le cerco negli incroci di sguardi e nei giochi di parole, forse, in un sogno o due, di quelli fatti alle prime luci di un'alba che germoglia sul davanzale per raggiungermi a letto. Un dormiveglia che protende ancora verso l'incoscienza. Ridestarsi sarà successione rapida d'illusioni e frammenti notturni, condensati, ché non sai mai quanto abbiano d'immaginato e di reale e un pizzico sul braccio non basta a distinguerli. Adesso, sono aurora e prima luce. La mano appena di traverso per evitare il sole. Scriverò parole sulla pelle, ma sapranno leggermi in pochi e mi sposteranno le ombre delle scapole pur di distendermi come fossi carta. Illeggibile. Non per tutti gli occhi. Sì, scriverò parole sulla pelle e ci sarà chi guarderà solo al centro, dove m'interrogo e a vederci il bianco, pretenderà d'inzupparci le dita come se sotto si nascondesse l'inchiostro nero e da sotto a sopra tracciare le mie superfici con le firme anonime. Poi, ci saranno i poeti. Uno c'è stato. L'ho conosciuto, una volta. Ha scritto e mi ha letta e le sue parole sono finite al centro, dove m'interrogo.
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                Scritto da: Gianmarco Campone
                in Diario (Esperienze)
                Ti capita mai di pensare alla tua vita? Tiri le somme, fai i tuoi conti e magari metti su una lista di cose da fare prima che... Ecco, io adesso ci penso, ma non sono momenti in cui ci si pone delle domande. In questi attimi si ricorda, ma è come se allo stesso tempo si sognasse, come se i ricordi appartenessero a qualcun altro. Non so spiegarlo bene, ma è simile a quando si osserva qualcuno tramite uno specchio, con l'unica differenza che si vedono solo cose belle o solo cose brutte. Vedi, questa è una di quelle volte in cui la pillola si dimostra dolce, una di quelle volte che mi fanno ridere nonostante tutto. E, per chissà quale miracolo, capisci che le persone vanno e vengono, che tutti quelli che non potranno più tornare, in qualche modo, uno piccolo e maledettamente tuo, ci sono sempre. Che la famiglia è il dono più grande che questa realtà potrà mai darci e che vale la pena vivere per sperare d'averne una tutta tua un giorno. Che gli amici, quei quattro in mezzo agli altri, sono la famiglia che ti scegli, sempre pronti a ricordarti che l'unica certezza che hai al mondo sei tu. Capisci che tutto quel che è entrato di prepotenza nella tua vita c'è entrato per renderti la persona che sei adesso, e malgrado i difetti, li fuori, forse lontano, forse vicino o addirittura accanto a te, c'è qualcuno che renderà quei difetti dei pregi che non varranno per il mondo, ma solo per queste due anime che lo guardano l'uno con gli occhi dell'altro. E capisci che, cristo santo, senza quel sentimento che tutti "amano" denigrare non esisterebbe nulla, non sarebbe vita, sarebbe niente. In questi piccoli attimi di spensieratezza riesco a dare un senso a tutti quei miliardi di attimi in cui il senso di tutto questo era l'ultimo dei miei pensieri.
                Composto giovedì 11 giugno 2015
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