Mi autoinvito in qualche sogno, entrando dalla porta di servizio e uscendo con una speranza dalla porta principale.
Composto martedì 13 novembre 2018
Mi autoinvito in qualche sogno, entrando dalla porta di servizio e uscendo con una speranza dalla porta principale.
Se ora prendiamo un oggetto ci accorgiamo che nessuno resta eterno. La stessa cosa cade e vale sull'uomo, esso non resta o resterà mai eterno, né prima della nascita, e né dopo la morte.
Un povero contadino, oramai in fin di vita, chiamò i suoi unici due figli e disse loro: "Figli miei, io non ho niente da darvi. Lascio il pezzo di terreno con il quale ho vissuto la mia vita e un sacco di grano a ognuno di voi. Seminate e raccogliete buoni frutti. Alla morte del padre il figlio minore vendette il suo sacco e ne sperperò in pochi giorni il ricavato. Il figlio maggiore, invece, seguì il consiglio del padre: conservò gelosamente il dono e nella giusta stagione, i chicchi seminati germogliarono e dopo qualche mese crebbero tante spighe che si indorarono al sole di Giugno.
Alla battitura ne venne fuori un abbondantissimo raccolto che riempì tutte le botti del suo granaio.
Lezione di vita: Bisogna sempre far tesoro di quello che ci viene donato...
Arriverà la neve e candida si poserà sulla nuda terra che una coperta più sul suo corpo da tempo non ha, arriverà silente nei sogni della notte e con bianchi ali d'angelo si lascerà portare lontano dal vento tra i gli alberi della mia città che con luci scintillanti hanno addobbato vetrine e case che cercano solo un po di serenità e non si ricordano mai di chi casa non ha... che con cartoni raccolti di qua e di la, ogni notte si costruisce la sua città fatta di poca sensibilità e di tanta vanità...
Un giorno ti specchi e ti vedi bella così come sei: così impulsiva, ma anche riflessiva. Così timida, ma anche peperina. Così seria, ma anche sbarazzina. Sei tutto e il contrario di tutto. Mai sei tu... spesso incomprensibile, spesso imperfetta, ma sempre vera, sempre unica.
Gli accordi migliori si coniugano con le melodie del nostro amore.
Facciamo dispetto alle persone cattive, invidiose, in modo che le nostre giornate abbiano quella marcia in più: doniamo saluti, sorrisi, anche un caffè virtuale per tutti quelli che credono in noi.
Io qui, tu lì. Viviamo una vita parallela. Ci svegliamo in letti diversi, sempre con un lato un po' più freddo, sempre con un paio d'occhi in meno da guardare. Un caffè al volo quando va male o una tazza di di the con due biscotti da bagnare. Viviamo in parallelo, tra una giornata di pioggia ed una di sole. Diversamente, allegramente, pesantemente, ma viviamo e sudiamo questa vita che a volte abbracciamo per farla sembrare meno dura, altre la prendiamo a calci per le tante prove che ti chiede di superare. Viviamo una vita parallela tra alti e bassi, tra fregature e arrabbiature, tra sorrisi capovolti e risate fragorose, tra amicizie e passeggiate, tra un aperitivo ed un piatto di pasta... viviamo bene nonostante la mancanza, nonostante la distanza, nonostante. Viviamo parallelamente tutto questo ed altro, ma l'amore, l'amore che abbiamo incollato addosso, di incontrarsi, non ha smesso mai.
Mascherati del migliore dei tuoi sorrisi, fallo anche quando la pioggia sembra che quasi ti martelli. È che, per ogni sua goccia, ci sono altri mille giorni di felicità.
Non perderai mai il buon senso nella vita, se coltiverai il tuo futuro nel vasto prato della speranza prendendotene cura quotidianamente.