Scritto da: Rigo L. Michelle
in Diario (Quotidianità)
A volte preferisco gli animali anche i più feroci, a certi individui che d'umano hanno solo le sembianze.
Composto martedì 23 gennaio 2018
A volte preferisco gli animali anche i più feroci, a certi individui che d'umano hanno solo le sembianze.
Esisteranno al mondo genitori così intelligenti da non imporre ai figli la propria religione? Che lasciano i figli al circo dell'infanzia dove essere o sapere o capire è idiota? Che li lasciano crescere perché trovino da soli la domanda? Non credo! I genitori vogliono specchi, i futuri sé stessi.
Inseguo sogni e accendo lanterne di speranza.
Potrei raccontarti di aver conosciuto persone belle, un po' come te, di aver visitato luoghi meravigliosi, di aver vissuto avventure incredibili ma in fondo se tu non mi conoscessi... mi crederesti?
E se oggi dovessi giudicare la vita di ognuno, con che occhi lo faresti? Con quelli con cui guardi me o con quelli del rigoroso sospetto che un po' ci caratterizza?
Sai, vivendo ho capito che c'è una dimensione fuori dal nostro essere più intimo che ci porta a dover apparire ciò che gli altri si aspettano da noi. Ma poi questi altri che ne sanno di cosa abbiamo di vero o quello che ce n'è rimasto se è solo di questa finta latenza che viviamo?
E allora vai avanti, impara chi seguire, chi può dare qualcosa di più alla tua vita, chi vale il tuo tempo, chi vale la tua felicità, chi sa darti valore senza dover sminuire gli altri. Vivi nella continua ricerca, non ti fermare alle verità di altri, non accontentarti mai di ciò che hai ma aspira al massimo che appaghi la tua sete. Non morire di rimpianti ma vivi la tua vita nutrendoti da essa.
Non son mai così elegante come quando mi vesto di estrema sincerità, nella semplicità di ciò che sono.
Siamo esseri
come onde inquiete
passati nel tempo
a far degli attimi
la Nostra vita.
Non è sognare in grande, è solo voglia di essere accarezzati da un soffio di libertà.
Belli i tempi dove tutto si condivideva senza un mi piace, dove ci si incontrava per strada o al bar e ci si guardavi negli occhi. Oggi tutti con gli sguardi fissi, in basso, i telefonini, hanno sostituito le conversazione, non si usa più parlare di persona, si utilizzano le "emoji". Si usano per descrivere uno stato d'animo: cosa hai mangiato, i luoghi che hai visitato, se stai male o sei felice. Che dire: il progresso ha preso il sopravvento sulle emozioni rendendoci apatici e distanti, privando così le mani, di sfiorare altre mani e lasciare libere le dita, di toccare i tasti di un cellulare.
Sono una donna che non si atteggia, mi piace la semplicità in tutte le cose e non giudico la gente in base al peso o l'estetica del viso. Se è una bella persona, per me è bella a prescindere. E chi classifica gli altri in base a questi canoni è superficiale, frivolo e poco profondo, da evitare, scansare, dall'astenermi dal frequentare.
In certi giorni c'è l'imbarazzo della scelta: tra mettere in risalto la nostra voglia di vivere con allegria o gioire per l'ironia dei nostri vistosi sorrisi.