Scritto da: Pierliana Masetto
in Diario (Quotidianità)
Più che un dono, la vita è un soffio e forse proprio per questo dovremmo viverla con la giusta dose di leggerezza. Siamo piume di passaggio.
Composto mercoledì 29 gennaio 2020
Più che un dono, la vita è un soffio e forse proprio per questo dovremmo viverla con la giusta dose di leggerezza. Siamo piume di passaggio.
Il tempo va vissuto nel momento in cui si vive, non prima, non dopo. Come un frutto nelle sue fasi di maturazione. Non puoi seminare delusioni e pretendere di raccogliere gioie, se metti in secondo piano una persona non puoi essere la sua priorità. È quindi inutile poi recriminare o rimpiangere ciò che un tempo hai trascurato.
Ti guardo e mi viene in mente tutto il nostro passato, dov'è andato a finire?. eppure dentro di me lo sento che c'è, qualcosa c'è! Che mi scalda, mi agita le budella e tra un'emozione e l'altra mi percorre un senso di malinconica nostalgia. Intanto ti allontani un'altra volta fino a sparire nell'orizzonte, ormai non vedo più nemmeno quella sagoma che mi indicava sempre la strada per il ritorno a casa, che quando vedevo sapevo esserci vicino. Ripenso a una vita passata insieme, mille abitudini, le stesse strade, quel bar, i volti cupi o felici dei passanti, l'odore della natura di marzo, il sole sempre presente quasi a sembrare essere lì in cielo solo per me, a dirmi "buongiorno, oggi sono qui per te" e le nubi che restano lontane tenute a bada da quelle montagne che anche loro sembrano essere lì per me, sembra che dicono "non ti preoccupare, ci pensiamo noi alle nubi", non che oggi non sono più nella mia vita, il sole c'è ancora e le montagne anche, ma sono diverse, molto, troppo diverse, sembra di vivere su un altro pianeta dove non c'è nessuno per te, un mondo in cui sei arrivato da migrante, in fin dei conti quasi tutti siano migranti, tutti lasciamo qualcosa nella nostra vita prima o poi per andare verso qualcosa di sconosciuto. Una nuova casa, un nuovo lavoro, una nuova città, ci crediamo o meglio ci illudiamo di essere ancorati al terreno come alberi ma in realtà siamo nomadi, più di quel che crediamo. Dicono che la storia non esiste, che tutto passa con il tempo, che siamo soli in questo universo, eppure non sarà un che di materiale, di tangibile che si possa toccare, ma c'è, dentro, nascosto da qualche parte e si ogni tanto, rivedendoti, ripensandoci, si risveglia e mi agita anche se non lo vorrei.
Cogli l'attimo perché raramente si ripete.
Erroneamente ci accorgiamo che il tempo è prezioso soltanto quando non ne abbiamo.
L'autunno è un mondo incantato... ricco di profumi e di sapori. E di colori. Di partenze... di ritorni. Oppure chissà, per alcuni magari è solo tempo di letarghi.
C'è nell'aria sapore di pioggia, il vento settembrino che toccando la foglia sulla spalla dice... è tempo di andare. E la trascina con un volo lieve giù... fino a toccare il suolo. Il ramo la lascia andare a malincuore, come una madre attaccata al suo cordone ombelicale, ma non è triste perché sa che la linfa con cui finora ha alimentato la sua amata figlia, andrà a far fiorire nella prossima primavera, nuovi germogli nella terra.
Alla fine arriva sempre il buio, per chiunque, alto, basso, bello, brutto, ricco, povero, giovane, anziano. Sempre senza preavviso arriva, puntuale quando la luce cala. E quando ci sei, al buio in silenzio che cosa rimane se non solo l'io. Tu da solo e te stesso di fronte a te in mezzo al nero, non è uno specchio! Almeno nello specchio ci vedi, ti vedi, è rassicurante. Non è niente, non vedi nulla, non ci sono rumori ma senti che c'è qualcosa tutto intorno a te e anche oltre, dentro!. fa paura, molta. Non vedere ma sapere che sei la minoranza, anzi che sei solo contro un'universo ignoto, perché al buio tutto potrebbe essere e illimitato anche, perché l'orizzonte non lo vedi, in fondo è buio, cosa vedi?. pian piano inizi a capire, a tentoni e il terrore non va a svanire, cresce invece. Capisci che quel silenzio è fastidioso come rumore, che quel buio ha mille sagome indefinite che si muovono, che ti parlano, urlano e ti indicano. Sembrano avercela con te, ma perché? Cosa gli hai mai fatto? Tutte le volte sei sempre fermo lì immobile e non fai niente, dove pensi di andare? Cosa pensi di fare?. non ci vedi e più ti muovi più peggio è, più sprofondi in quel vuoto nero. Poi improvvisamente finisce tutto, così, senza senso, senza risposte, senza capire, senza volti, finisce puntuale come inizia ma con la prima luce, tutto sparisce ma niente cambia. E aspetti, sapendo che ci tornerai presto, troppo presto. Perché prima o poi il buio cala, per tutti, anche per te.
E che la vita sia un labirinto che si modifica giorno dopo giorno. Perché conta l'uscita, ma senza percorso, smarrimento e direzioni nessun traguardo vale la pena di essere raggiunto.
È ingiusto pensare che chi ama ridere e scherzare viva nella spensieratezza più assoluta. Magari ha problemi più seri degli altri ma evita di piangersi addosso.