Scritto da: MaryRosa Amico
in Diario (Sfogatoio)
Un giorno, forse, comprenderai che aver alzato le spallucce dinanzi alle violenze compiute dall'uomo, ai danni degli indifesi ti renderà suo complice. Un colpevole.
Composto giovedì 29 agosto 2019
Un giorno, forse, comprenderai che aver alzato le spallucce dinanzi alle violenze compiute dall'uomo, ai danni degli indifesi ti renderà suo complice. Un colpevole.
E poi...
annego in questo mare d'illusioni.
Potrà anche essere furbo, calcolatore, avveduto, ingegnoso, un uomo. Ma nulla in confronto alla sottigliezza d'ingegno di una donna. Astuta come una volpe, riesce abilmente a trarre a suo vantaggio idee, azioni, in base alle situazione.
Solo quando proverai la paura di perdere qualcuno o qualcosa, ti renderai conto del suo valore e a quanto ci tenevi davvero.
Come una rondine non fa primavera, un' infatuazione non fa l'amore.
Mi piacerebbe vivere senza pensare al tempo che passa e alla paura di non aver vissuto abbastanza ogni attimo di questa vita. Mi preoccupo troppo per il futuro visto il mio passato che ahimè, farà sempre leva sul mio presente. È che certe cose non le scordi, certe cose te le porti dentro e i segni ti rimangono addosso. Ti si leggono negli occhi, e ti legano il cuore.
Tanti s'improvvisano maestri di vita, quando invece dovrebbero prendere ancora tante lezioni per poter dare consigli agli altri.
Con l'età aumentano le intolleranze! No, che avete capito, non parlo di cibo. Si diventa intolleranti alla pochezza dell'anima, alla povertà mentale, alla cattiveria! E credo altresì, che alcune persone dovrebbero avere un etichetta con scritto sù, tutti gli ingredienti nocivi
che contengono al loro interno, cosicché le persone, possano leggere per tempo di cosa sono composti. Un po' come quando scegli i surgelati, prendi una confezione e viene riportata una scritta che cita: attenzione, il prodotto raffigurato in copertina potrebbe non essere uguale al suo contenuto.
Se la smetteste di sfoggiare, ricchezza, orgoglio, arroganza, superficialità, e mostraste più umiltà, capireste che, nulla di quel che possedete oggi, si può portare con sé. Di fronte alle morte, non siamo privilegiati, ma tutti uguali.
Già mai vi dovesse sfiorare il pensiero e attraversarvi la bocca la parola: scusa. Le scuse non sono cerotti, e le ferite restano esposte a ricordarci chi ce le ha causati. A mio parer e ancor prima di fiatare, sarebbe più opportuno collegare. E se non avete nulla su cui aggrapparvi, sarete i soli a doverne pagare.