Puoi dirmi parole, criticarmi, invidiarmi, ma tu nulla eri e nulla sarai.
Composto sabato 30 luglio 2016
Puoi dirmi parole, criticarmi, invidiarmi, ma tu nulla eri e nulla sarai.
A volte si dà importanza a cose senza importanza, vuoi perché sei in un particolare momento della tua vita, vuoi perché si è particolarmente tristi, la vita di ognuno di noi non è rose e fiori, ci sono spine nella vita di ognuno di noi che nascondiamo per rispetto del dolore, vuoi perché cominci a comprendere che le cicatrici con le tante botte sanguinano e fanno male e si è stanchi di subire solo perché tu sei buona e vai oltre, vuoi perché a tutto c'è un limite, mio padre diceva: il rispetto è misurato, chi ne porta ne a portato.
Ultimamente mi sono accorta che il mio limite è alle soglia dall'esplodere, ansia, insonnia, cattiverie gratuite, dolore, caldo, bugie scoperte, depressione, dubbi, tutto un insieme di cose che ogni essere umano vive, voi come me, io come voi.
Preghiera, leggere, scrivere sulle mie pagine mi distrae, impegnare la mente in cose che possano distrarti o come dico io capaci di eclissarti fra una pausa e la vita, mi aiuta a controllare i miei attacchi di panico, la mia ansia continua, la mia emicrania, la mia tachicardia giornaliera.
Scrivo di me, dei miei pensieri, scrivo delle meditazioni sulla parola, scrivo delle mie pause, scrivo ma sempre parlando a me stessa e a me in prima persona, capita di prendere spunto da un emozione che sento leggendovi o leggendo alcuni commenti, capita che una foto un immagine mi porti a scrivere una frase, cretina a volte, anzi il più delle volte, o triste a secondo del mio stato d'animo di malinconica a metà, scrivo ma nel rispetto di tutto e di tutto, nella libertà di pensiero e di facebook. Non credo o almeno lo spero di non aver offeso mai nessuno, nel mio scrivere la realtà della vita, nel mondo reale non è come su facebook, nel mondo in cui vivo, c'è solitudine, cattiveria, guerra, attentati donne uccise per amore, gente che fugge dalle guerre, nel mondo in cui vivo c'è invidia, gelosia, voglia di potere, ingiustizie, morte, malattie.
Nel mondo c'è il caos... si sono persi valori e rispetto.
Se a oggi ho offeso, qualcuno con ciò che scrivo, chiedo scusa, sono umanamente uguale a tutti voi.
Con affetto a tutti i miei contatti.
Ti dicono come devi, dovresti o avresti dovuto comportarti, però loro non vivono seguendo lo stesso filo logico di ciò che da te pretendono. Ti urlano contro se fai qualcosa che non gli va giù, ma non riflettono sul fatto che quando arrivi a farlo tu ne hai subite cento di cose che non ti sono andate giù. I predicatori di correttezza dovrebbero imparare a parlare meno e cominciare a dimostrare di avere piena conoscenza di ciò che hanno, almeno fino ad oggi, predicato.
A volte noi uomini siamo egocentrici, egoisti e irragionevoli, altre volte impulsivi e reagiamo di istinto, ma in fondo un cuore lo abbiamo anche noi.
Solo gli invidiosi, gli ignoranti non vedono al di la del loro naso! Nella vita ho imparato che i pregiudizi e la presunzione di detenere la verità assoluta su cosa sia giusto o sbagliato è il primo peccato. "Chi è senza peccato scagli la prima pietra". Io aggiungo, ognuno di noi ha sempre da imparare dal nostro prossimo e il rispetto non è una regola, ma deve essere alla base di ogni confronto, al di la del proprio pensiero, perché una mente limitata è cieca.
A volte penso che quando voi donne fate le stronze, la cosa vi piaccia pure.
Vorrei poter ritornare bambina: allora i miei sogni erano molto più semplici da realizzare.
Esistono persone talmente abituate a ridicolizzarsi e a rendere umiliante la propria esistenza, che non serve neanche applicarsi a sprecare la propria pietà per loro.
Questa corazza che stringe non riesce più a nascondere la fragilità e le paure che porto dentro. Nessuno armatura può difenderti dall'insicurezza che ti lacera dentro.
Ne ho viste e sentite talmente tante che ormai anche la frase più bella mi appare come una barzelletta. No, non è cattiveria la mia, ma stanchezza di veder parole sprecate invano. Parole pronunciate senza concedere loro il giusto peso e valore.