Scritta da: Michelangelo (Milo) Da Pisa
Quando mi parli, tutto ciò che mi circonda è rumore di fondo.
Composta sabato 7 settembre 2013
Quando mi parli, tutto ciò che mi circonda è rumore di fondo.
La lingua italiana conta approssimativamente duecentoventimila parole. Tu me le togli tutte.
Tempo e spazio si fondono nelle tue presenze, non è una sensazione la mia, quando non ti respiro le ore diventano giorni e i giorni diventano macigni, le tue assenze rallentano la mia esistenza, il pensiero di te diviene persistenza e io sono sangue e carne senza alcuna resistenza.
Vivevi di me. Pensavo fosse simbiosi e invece era parassitismo sentimentale.
Il tuo sorriso è un'esigenza, più me ne nutro più i miei occhi non riescono a viverne senza.
Sei una curiosa coincidenza, combaci perfettamente con un mio abbraccio.
Non ne faccio una questione biologica, ma ho trovato tracce del tuo dna nel mio futuro.
Mi nutro più che posso dei giorni dei quali sei essenza, per sopravvivere durante gli altri in cui sarai involontariamente assenza.
Feci spazio tra mie insicurezze affinché tu potessi star più comoda sdraiata nelle mie presenze, riposi ogni singolo dubbio agli angoli della mia esistenza, chiusi senza esitazione ogni finestra con vista sul passato. Ero lì, immobile tra le tenebre, un tuo solo sì avrebbe illuminato i miei domani di luce infinita.
Fuggi da me, ma fuggi lontano, più che puoi. Salvati finché sei tempo. I nostri futuri si stanno irrimediabilmente aggrovigliando e non posso prometterti che sarò più in grado di scioglierli. Fuggi ora o resta con me per sempre.