Poesie d'amore


Scritta da: minnie
in Poesie (Poesie d'amore)

Mi piaci

Mi piaci
perché mi somigli,
perché finisci
il pensiero incompiuto
dentro me,
perché traduci
il mio silenzio,
perché mi intendi
senza parlare,
perché se ti guardo
mi comprendi,
e se mi guardi
ti comprendo,
perché se taccio
mi capisci,
se taci
ti capisco.
Mi piaci
perché non mi somigli,
perché ti sfuggo
e mi insegui,
perché mi sfuggi
e ti inseguo,
perché meno ti comprendo
più voglio conoscerti,
meno mi comprendi
più vuoi conoscermi,
e ci guardiamo sorpresi
... mi piaci.
Composta sabato 7 novembre 2015
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    Scritta da: insui.79
    in Poesie (Poesie d'amore)

    Eri nel mio cuore

    C'era una volta...
    una statua di Buddha
    Bianca candida splendente
    grande quanto un piccolo bambino.
    Pacifica Armonia.
    Tra sogni ed armonie di pace, nuotavo, libera e felice.
    Io l'abbracciai, gli volsi tanto bene.
    Eri Nel mio cuore.
    Dopodiché, un giorno, la vendettero, se la portarono via.
    via da me.
    non la vidi più bianca candida statua di Buddha.
    Triste ed immenso quasi sconfinato dolore,
    il mio dolore,
    che mi fece smarrire, mi persi, in parte.
    Sofferenza profonda.
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      Scritta da: Fabio Foroni
      in Poesie (Poesie d'amore)
      Non ci metterei molto a ritrovare la strada,
      perché il cuore sa ciò che la mente non dice,
      non importa se dispersa fra i campi o sepolta dal cemento,
      ti troverei.
      Saprei stare ad aspettare, ore, giorni, ormai sono anni,
      ho traversato il mare una volta, posso farlo anche per ritornare,
      ci riuscirei.
      Non c'è nessuna voce che io possa sentire,
      una speranza da inseguire,
      una promessa da mantenere,
      non c'è nulla.
      Ma c'è qualcosa...
      e allora chiedimelo, fammelo indovinare, disegnalo, spiegamelo
      ed io mi abbatterò su di te
      come un terremoto di stelle sul buio del deserto
      dove nessun angolo fuori e dentro di te rimarrà senza luce.
      Ti scalderei
      e nessun vulcano, nessun sole potrà mai farlo così
      ricoprendoti, circondandoti, stringendoti
      senza scottarti, senza bruciarti
      ti proteggerei.
      E sarò sempre lì, per sempre, sempre
      impedirò al vento di spostarti i capelli
      alla pioggia di bagnarti, al ghiaccio di gelarti...
      a me stesso di farti male.
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        Scritta da: Raffaele Pisani
        in Poesie (Poesie d'amore)

        Lettera a Francesca

        Cara Francesca,
        mettiamo avessi casa vista mare
        con il Vesuvio, Capri, Ischia e il sole
        che il giorno intero tutta l'avvolgesse,
        della sua luce
        ma non avessi te. Che ne farei
        di questo panorama mozzafiato
        che non saprebbe darmi solo un attimo
        dell'emozione
        che mi regala il tuo volermi bene?
        Mettiamo che il ricamo della luna
        mi regalasse trine argento e oro,
        ma non avessi te,
        cosa me ne farei di un tale dono
        che pur così prezioso non è niente
        se confrontato a tutto ciò che sento
        quando accarezzo i tuoi capelli bianchi?
        Mettiamo che dal mare mi arrivasse
        l'intenso suo profumo
        ma non avessi te,
        cosa me ne farei di questo balsamo
        se penso a quanto
        m'inebria di passione e desiderio
        quella carnalità che la tua pelle
        ancora mi regala?
        Ecco, io questa lettera ti ho scritto
        per dirti che la mia piccola casa
        con qualche traccia d'umido,
        e poco sole, e senza vista mare,
        come tu entri, in quel preciso istante,
        s'illumina d'amore, e al suo confronto
        nessuna casa al mondo ha eguale luce!
        Composta sabato 14 febbraio 2015
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          Scritta da: Maria La Valle
          in Poesie (Poesie d'amore)

          Inevitabile addio

          Piovono brandelli di ricordi recisi su questo
          lungo viale lastricato di asfittici pensieri.
          Claudicante, intorpidita la mia mente tesse gli ultimi fili
          di una consunta trama a cui restano appesi
          sogni oramai sgualciti.
          Il tuo mellifluo volto, gli occhi di vetro,
          è un simulacro di un'effimera visione che brucia
          nell'anoressia dei sensi narcotizzati da apatiche,
          insipide, logore parole.
          E nell'iconoclastia di questo torrido giorno d'estate,
          saturo di algida realtà, odo il ghigno beffardo del
          tempo
          crudele araldo di un inevitabile tramonto: era un sole pallido!
          Ansima l'anima, bulimica ricerca di senso, urla il
          sentimento
          spezza le catene del tuo perfido giogo, danza dionisiaco tripudio,
          trasuda brividi di passione, partorisce aborti di speranza,
          respira inebriante profumo dell'abisso.
          Forse l'attesa di un'altra
          illusione?
          Indifferente ti allontani senza far rumore, nell'ombra dubbiosa
          e precaria della tua ipocrisia, pavido e confuso nel buio,
          arido e avaro, ladro di emozioni e sensazioni,
          alchimista d'inganni.
          Mi lasci ceneri di sbiaditi abbracci, ma non una lacrima
          per questo inevitabile addio.
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            in Poesie (Poesie d'amore)

            Insieme ancora domani

            Che le lacrime lascino spazio alle parole.
            Sospesa incontrai il tuo sguardo per la prima volta,
            e sospesa ti ho lasciata con un'ultima fuggitiva occhiata.
            Hai cinto un'anima persa nell'oscuro pensiero della solitudine,
            e ti sei innamorata fedelmente in un mondo arido di sentimenti.
            Ti sei persa nelle mie vesti umane
            e hai sfidato chiunque minacciasse la nostra unione.
            Inimmaginabile legame,
            eccezione declassata dalla stupida mente umana,
            oggi non ti spiego a questa terra.
            Getto strofe sconclusionate personali,
            ma non mi azzardo a raccontarci al pubblico
            di ignoranti attori deludenti.
            Non siamo pagine o storie esposte,
            ma siamo amore vero al di là della vita.
            Ti vedo ancora riflessa nello specchio che ti risucchiò
            e stringo i tuoi ricordi
            nelle mie mani distrutte.
            Serro gli occhi
            e fiuto il tuo odore,
            ti bacio e sprofondo nel tuo petto,
            ti guardo e mi perdo nei tuoi occhi corvini.
            Balzo in avanti nella realtà che mi vive
            e mi ritrovo uno scheletro seduto.
            Mi osservo mentre non mi sto vivendo,
            ossa giovani che non hanno sostenuto
            il peso di una perdita incomprensibile.
            Amore che lascia dolore,
            oggi non posso fuggire,
            ma saprò distruggermi per ritrovarti.
            Sei amore vero,
            anche se per la gente sei stata solamente un animale.
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              Scritta da: Jacopa Del Gado
              in Poesie (Poesie d'amore)

              Ferragosto metropolitano

              Ti prego, dai!
              Giochiamo a "fare finta".
              Lo tiro a me e addosso me l'avvinghio.

              Il sole picchia e batte senza pace,
              ci siamo solo noi, qualche piccione errante
              ed una fontanella che pare agonizzante.

              Conosco l'amarezza sotto quel ciuffo scuro.
              Milano a ferragosto! Roba da aver paura.

              E noi siamo proprio là!
              Vi prego non credete al frutto di una scelta,
              l'ansia di sfuggir gente,
              l'anelito a "partenze intelligenti".

              Niente di tutto questo, nessuna idea elegante,
              solo noi due in bolletta e soldi in tasca niente.

              E allora, dai! Bisogna farlo,
              giocare, come allora a "fare finta".

              Traversiamo quartieri sconosciuti,
              -nella città in cui pure siam cresciuti -
              e l'avventura, così come allora,
              comincia con le insegne, prosegue coi colori.

              Proprio a sinistra, uscendo dal metrò,
              sbattiamo quasi addosso ad un bistrò.
              Tre insegne dopo "la casa dell'omelette"
              promette gioie al palato e tete a tete.

              "Guarda, siamo a Parigi!"
              Dico mentre gli cingo il fianco.
              "Non vedi che è Marsiglia?"
              Non senti il mare e l'odor di triglia? "

              e mentre ci baciamo - e non vedevo l'ora-
              io me lo guardo ancora
              e l'amo più di allora.
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                Scritta da: Fernanda Irlante
                in Poesie (Poesie d'amore)

                Occhi negli occhi

                C'era un giorno, un giorno lontano,
                tra noi, c'era l'incertezza di passioni contrastanti,
                vite diverse tagliavano a metà le speranze.
                Le parole potevano fare e dire, ma senza invadere.
                Sentimenti, la voglia di esploderli,
                la paura del rimbombo di essi.
                C'era silenzio, ma il rumore inquietava.
                La proibizione, il gusto dell'incerto,
                essere lontani e appartenersi.
                Quegli occhi, a un certo punto,
                non hanno più esitato,
                ma il timore del valico senza ritorno
                era un'eco che tremante avanzava.
                C'era silenzio, ma il fatale accadde e,
                per un attimo il destino cancellò gli scritti.
                Il giorno divenne notte, il buio si vestì di luce.
                Poi, lo sbaglio di rubare il proibito,
                occhi negli occhi in silenzio ci guardammo!
                Non c'era luce nella stanza,
                le nostre mani si cercarono.
                I nostri corpi si unirono,
                le nostre labbra si baciarono.
                A un tratto dalla finestra filtrò
                un raggio di sole che illuminò la stanza,
                solo allora mi accorsi di averti sognato.
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                  Scritta da: Fabio Foroni
                  in Poesie (Poesie d'amore)

                  Ancora lo fai

                  Ridi di un riso soffocato
                  sorridi senza un sorriso
                  il cuore da leggero, affaticato
                  il velo d'ironia ormai liso
                  il sapore amaro nella tua voce
                  asciutto e immusonito
                  delle speranze finite in croce
                  di un sogno mai nato, finito.
                  Combatti guerre senza bandiere
                  il nemico spietato, indomito
                  sui campi di battaglia delle tue sere
                  è sempre il tuo cuore, il solo ferito.
                  La notte raccoglie i resti
                  sparsi sul pavimento, intorno a te
                  ancora tremi mentre ti svesti
                  ancora lo fai, ancora, ma perché?
                  E le mani bianche, rami gelidi
                  aggrappati a nuvole cariche
                  e la pioggia che ti investe
                  ammorbidisce palpebre peste
                  lava gli occhi salati, i lividi
                  restano, dolori invisibili.
                  A chi respira i tuoi sospiri
                  mentre dorme e tu non dormi
                  è già domani, la luna scende
                  gli occhi si chiudono, la notte muore
                  i sogni bussano e la vita s'accende
                  gli incubi stingono e tu ritrovi colore.
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                    Scritta da: Alessia D'Onofrio
                    in Poesie (Poesie d'amore)
                    Seduta nella metro
                    i muri volano via veloci
                    le persone attorno a me
                    decorano i sedili freddi con le loro essenze
                    sorrisi, lacrime, sguardi spenti,
                    pellicce, pettinature rovinate dalla pioggia,
                    tintinnanti orecchini, rossetti sbavati,
                    occhi scuri, vestiti colorati e pensieri bui.
                    Tutto attorno a me è dinamico
                    mentre io sono statica.
                    La metro sfreccia e mi sento a casa
                    vorrei rimanere lì e lasciarmi trasportare all'infinito.
                    Fuori il cielo è scuro, ma la città brilla
                    e anche i miei occhi quando penso a te.
                    Sento il tuo calore
                    sempre
                    quando sei gentile
                    quando fai lo scemo
                    quando mi scrivi anche se ci siamo appena visti
                    quando mi prendi in giro
                    quando ti prendi in giro
                    quando mi sento uguale a te.
                    Sempre.
                    E mi manchi subito dopo
                    guardo la mia città da fuori
                    come fossi la spettatrice di un quadro
                    ma quando sono con te anche io ne sono parte.
                    Composta giovedì 1 ottobre 2015
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