Si bora vieni,
sei vento di diamante;
resisteremo.
Composta venerdì 12 febbraio 1999
Si bora vieni,
sei vento di diamante;
resisteremo.
Già le diciassette; presto a S. Lucia!
Filai di corsa sotto i portici,
laddove, profumi dolci
inebriavano i nasi e le menti.
Occhi per giochi, giochi per occhi,
per bancarelle serrate in fila
e di colori svariati,
catalogati per ogni mercanzia.
C'era chi cuoceva zucchero
e chi lo mangiava e con la lingua
se lo leccava.
Immobili, parean guardar le statuine.
Fra gli ambulanti risa nervose,
occhi di circospezione;
non vedevo bambini,
sennò, addio sorpresa.
Fui nella Chiesa quasi d'improvviso;
lì altre luci e odori riparati.
La Vergine dal peso divino,
mi guardava con la luce in mano.
Il poeta lo scrisse:
"verrà un bimbo d'oro"
due rette nei tempi.
Era d'agosto e l'erba sudava.
Su un vecchio muro
il saettar delle lucertole
e subito più in la,
il fico troneggiava.
Pensai a Zaccheo,
ma era un poveretto
che insieme,
ad altri uccelli
sui rami si cibava.
Le sue radici,
nel tempo appassionato,
avevano avvinghiato
alcune pietre,
prima del percorso sotterrato.
Salii su di esse,
per toccare il frutto,
l'aprii, lo misi in bocca tutto
e sotto i miei denti,
scricchiolò sfiorendo.
Vedi, mio cane
La Valle ci vuole;
saremo liberi
di aspettar la sera.
Senza guinzaglio
e senza affanni nuovi;
"non strofinarmi
il tuo tartufo,
per la contentezza".
Amo il tuo bel muso
che cerca effluvi,
nel verde già percorso
da altri pari tuoi.
Scava, se vuoi
portami un tesoro,
anche se tu per me,
sei come l'oro.
Tornai sul posto;
nell'area verde
un muro perimetrale,
appresso s'ergeva
la Robinia.
Tortuosa, allacciata
come un'amante
eterna
Perduta, fra uccelli
e chiome aggrovigliate
di foglie e grappoli
saporiti.
Dove l'ape verginella,
succhiava con perizia
quel delizioso nettare;
che con vigor sgorgava
dalla panna
che l'aria profumava.
Sulle briciole,
atterrò l'uccello
e la gatta festeggiò.
Nel lancio mortale,
occhio d'aquila reale,
con la preda sale.
Immenso VERDE,
non disfiora la tua rosa.
Urlo bagnato dal PO.
Uscire dal sogno;
scadenza della notte
Si dilegua la luna.