La nuova onda increspata
È increspata -
nuova nuvola grigio
scuro in cielo.
Composta lunedì 2 marzo 2015
È increspata -
nuova nuvola grigio
scuro in cielo.
Trema il corto -
Febbraio che si sfebbra
il dì vent'otto.
Da quattro mesi -
sfoggio grazie a voi la,
mia poesia.
Mantova sei tu
che rinasci-mentale
l'Ocno ammira.
Posso e vado -
cose d'ombra si fanno
sogni reali.
Il novilunio -
l'oscurità attende
la nuova luna.
Bastan i sogni
per scivolar di notte
dentro un canto.
I coriandoli
li sputi dalla lingua
la carne levi.
Un micio caldo
con te gioca, tattoo di
graffi ti crea,
Occhi di gatto -
cristalli allertati.
grandiosi balzi.
Febbraio, ama
il gatto la gattona,
a smiagolate.
La gatta punta,
il fringuello canta:
silenzio fatto.
Si sprigiona il canto del mattino,
il lucherino m'ha svegliata:
e fluttua una luce in gioia sparsa,
un non so che di vivo che rivive,
saltando contro ogni resistenza.
E nel profumo di caffè, tuffo il mio pensiero,
giostrando i bei momenti,
in un variopinto stato di piacere;
le note di sentite cantilene, di pene e di non pene.
Si, lo vedo!, è il frassino che gode e dà la manna:
idilli fra mare e cielo e terra forte.
La favola dei trulli e, poi vedo, senza morir,
la bella vesuviana. Sto davanti a Benedetto e prego.
Va pensiero alla città del Dante: s-chianti in Vinci.
Ecco la Dotta di rosso vestita.
Nella culla di Giulietta, bagnati di musica,
nell'ascoltar il Verdi.
E quella mia, la terra di Virgilio e dell'infelice Rigoletto.
Brilla La Madonnina nel vegliar la Pianura.
Oh!, le Alpi e lo scrosciar del Po appena nato.
Mamma mia!, alba pura in Piazza S. Marco: io,
colombella con la fede al dito, languida come una bava di vento.
Va pensiero, vai sulle verdi speranze,
sulle rose profumate e quelle camune,
balla sul legno e sulle sue fiamme:
sono sculture le ombre delle valli
e nelle foreste trovano dimora.
Osserva, l'anima leggera degli uccelli,
dai loro canti lasciati inebriare
e i pini che non smetton di sperare.
Il monte ha nella sua gola un suono;
lo senti? È lo jodler che raduna gli animali,
ed è tanto energico e, tanto è vitale,
che pare un'esplosione di felicità.