Nell'andar lontano,
versata al pianto sono
e di pena che punge,
mi circondo.
Fra poco, un altro giorno;
mi sdraio al gioco
e le mie dita ridestano,
per te l'unico suono.
Svelano le nubi,
la chiara luna
che coglie le parole,
dai tuoi occhi.
Sarà la pioggia,
prima di toccar la terra
disseterà a fondo,
tutto il mio mondo.
Dietro la nube
il sole sparisce
il tuo volto si accende
ansimando
e il tuo bene
è beatitudine
che avvolgo
in struggente carica emotiva.
Nel silenzioso covo,
finalmente la tua voce,
scovo.
Forse è uno spasmo,
che nell'andar pensoso,
a passo svelto, smuovo.
Entro e sono circondata,
dalle tue braccia;
rami di melo.
Odor di tabacco,
fumo filiforme,
lacci che galoppano,
sulle mie orme.
Circuiti di nervi,
solcano la terra
e acqua viva,
sussulta di saltrato.
Brucio un capriccio,
sul dito un ricciolo
m'induce a te.
Tremiam di freddo,
il sol sbrina pian piano,
vin brulè beviamo.
Notte lunare -
Par di veder Caino,
a camminare.
Giove che sbircia -
il sole nella luna,
innamorata.
La Super Luna
Il grattacielo succhia
È stralunato.
L'infreddolito,
passero solitario,
in mano beccò.
Nell'universo -
L'Autore non si vede,
è un Tutt'uno.
È l'amicizia
l'amore principale,
cresce col sale.